È arrivato stamattina a Bari l’attivista Antonio La Piccirella, rientrato ieri in Italia dopo essere stato fermato a bordo della nave “Handala” al largo di Gaza.
L’attivista barese era uno dei due italiani a bordo della nave della Freedom Flotilla Coalition fermata dalla Marina militare israeliana mentre tentava simbolicamente di rompere il blocco sulla Striscia di Gaza per portare aiuti alla popolazione palestinese. La Piccirella ha rifiutato il rimpatrio immediato ed è rimasto per due giorni nel centro detentivo di Ramla, a sud di Tel Aviv, in attesa dell’espulsione poi disposta dal giudice.
Arrivato in stazione a Bari alle 12:30 e accolto dai suoi familiari, La Piccirella ha annunciato che presto ci sarà una nuova missione con destinazione Gaza. «Sarà molto più d’impatto», ha affermato, con la partecipazione di delegazioni da «Francia, Malesia e Tunisia».
La Piccirella, intervistato dal Tgr Puglia e da altre testate in stazione, ha raccontato che mentre era a bordo della nave sull’imbarcazione «sono saliti 20 militari armati tagliando tutte le comunicazioni. Ci hanno sequestrato in acque internazionali, dove non hanno alcuna giurisdizione, e hanno preso il controllo della barca e ci hanno portato contro la nostra volontà in Israele. Io sono stato bannato da Israele per 99 anni. Ora – ha concluso La Piccirella – stiamo organizzando una flotta ancora più grande».
In aeroporto a Fiumicino, dove è atterrato ieri sera, La Piccirella si è detto contento delle iniziative prese dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e dal sindaco di Bari Vito Leccese che «si siano schierati» a favore di Gaza «ma – ha aggiunto – siamo in un ritardo inammissibile. Bisogna fare azioni concrete». Ora La Piccirella spera di parlarne direttamente a loro.