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Fisioterapista ucciso a Bari, un testimone al processo: «Dopo gli spari, colpi alla testa»

Uno dei testimoni oculari dell'omicidio di Mauro Di Giacomo, il fisioterapista ucciso sotto la sua abitazione nel quartiere Japigia di Bari il 18 dicembre 2023, è stato ascoltato oggi nell'aula della Corte d'Assise nel corso del processo in cui è imputato il 59enne di Canosa di Puglia Salvatore Vassalli, accusato di omicidio volontario aggravato dalla…

Uno dei testimoni oculari dell’omicidio di Mauro Di Giacomo, il fisioterapista ucciso sotto la sua abitazione nel quartiere Japigia di Bari il 18 dicembre 2023, è stato ascoltato oggi nell’aula della Corte d’Assise nel corso del processo in cui è imputato il 59enne di Canosa di Puglia Salvatore Vassalli, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dalla minorata difesa della vittima e dai futili motivi.

«Stavo fumando sul balcone, al quinto piano, verso le 20. Ho visto due persone, li vedevo toccarsi come se si stessero salutando, nulla mi lasciava pensare che stessero discutendo», ha raccontato il testimone: «A un certo punto – ha aggiunto – iniziai a sentire “Aiuto, aiutatemi”, e guardai meglio. Sentii degli scoppiettii, mi sembravano piccoli petardi, era periodo di Natale. Vidi una piccola fiammata, gridai quando vidi che uno dei due cadde a terra e poi si avvicinò verso la testa» della persona rimasta a terra.

«La persona che aveva sparato – ha continuato il testimone – si avvicinò verso la testa [di Di Giacomo, ndr] e alzò due volte le mani, mi lasciava pensare che stesse colpendo. Urlai “Cosa stai facendo?” e lui si avvicinò a una macchina parcheggiata lì con lo sportello aperto e se ne andò».

Altri tre testimoni ascoltati (due ragazzi e una signora che tornavano a casa in via Tauro, dove è avvenuto l’omicidio) hanno riferito di aver sentito dei «botti» e di aver inizialmente pensato si trattasse di petardi.

«Ho visto il corpo di questa persona in una pozza di sangue. Era vivo, si vedeva respirare. C’erano delle buste della spesa a terra», ha detto un’altra testimone, che ha aggiunto di aver visto una persona «vestita di scuro entrare in macchina e andare via».

A inizio udienza, il presidente Sergio Di Paola ha concesso a una trasmissione Rai di riprendere il dibattimento per «l’interesse sociale particolarmente rilevante» in ragione «della professione sanitaria della vittima», anche alla luce delle «frequenti notizie su episodi minatori nei confronti di chi esercita una professioni sanitarie». Il processo riprenderà nella prossima udienza del 14 gennaio.

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