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Bari Cronaca

Fisioterapista ucciso a Bari, in aula la figlia del presunto assassino: «Io vittima di malasanità»

Nuova udienza, oggi, del processo sulla morte del fisioterapista barese Mauro Di Giacomo, ucciso sotto casa nel quartiere Poggiofranco di Bari, la sera del 18 dicembre del 2023.

Nell’aula della Corte d’Assise di Bari è stata sentita, come testimone della difesa, Ornella Vassalli, figlia dell’operaio Salvatore, accusato dell’omicidio di Di Giacomo.

«Sono stata vittima di malasanità, adesso ogni volta che devo fare una visita mi accerto chi ho di fronte. Quelle manipolazioni mi hanno cambiato la vita: non potevo stare nel letto, in piedi o seduta, avevo il busto e il collare. La mia preoccupazione non era la causa civile, ma ritornare a stare bene», ha detto la donna che, qualche anno fa, aveva intentato una causa civile contro Di Giacomo per delle presunte manipolazioni, fatte dal fisioterapista durante una visita, che le avrebbero causato dei danni permanenti. E proprio nel rancore serbato da Salvatore Vassalli per quella vicenda ci sarebbe, per la Procura, il movente dell’omicidio.

«Quella sera [il 18 dicembre, ndr] chiamai mio padre ma non notai nulla di strano, ci sentivamo una volta al giorno. Vidi da Facebook che Di Giacomo era stato ucciso, decisi di riprendere la causa civile» anche nei confronti degli eredi «autonomamente, senza consultarmi con i miei genitori».

Nel corso dell’udienza di oggi, l’avvocato Michele D’Ambra – che assiste Vassalli – ha chiesto alla Corte di disporre una perizia sul materiale trovato sotto le unghie della vittima: l’esame è finalizzato a capire se ci siano tracce biologiche di Vassalli e di polvere da sparo, elementi che – per la difesa – potrebbero provare come tra il fisioterapista e l’imputato ci sia stata una colluttazione prima dell’omicidio. La Corte scioglierà la riserva sul punto nella prossima udienza del 13 luglio.

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