A pochi giorni dal voto per il rinnovo del coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia Bari, la speranza che il partito possa arrivare alle urne con una candidatura unitaria non è ancora definitivamente tramontata. A dimostrarlo gli appelli dell’ultimo minuto come quello dell’ex consigliera comunale Irma Melini che si è rivolta direttamente ai colleghi: il senatore Filippo Melchiorre e il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.
«Cari Filippo e Marcello – scrive Melini in un lungo post sui social -sento il dovere di chiedervi a cuore aperto di poter convergere su una candidatura unitaria che rafforzi la nostra identità su Bari». Interpretando il pensiero di molti militanti, prosegue Melini, «sono vent’anni che tutti noi ci impegniamo per accreditarci al governo della città, ma, purtroppo, anche quando a livello nazionale la nostra leader Meloni conquista grandi consensi, noi a Bari restiamo indietro. Questo è il momento di creare e rafforzare il partito in terra di Bari. Dobbiamo insieme cogliere l’opportunità del rinnovo delle cariche cittadine per convergere su una squadra forte e identitaria».
L’endorsement
Per Irma Melini la strada da seguire per raggiungere l’unità, anche in vista dell’appuntamento delle regionali è chiara. «Ritengo, e sono certa che possiate pensarla come me, che la candidatura del nostro amico, Fabrizio Tatarella, vada in questa direzione. È chiaro ed evidente che quando avete proposto il rinnovo della carica per Antonella Lella non potevate immaginare che alcuni di noi chiedessero a Fabrizio di accettare la sfida al coordinamento cittadino. Non occorre che io ricordi a voi che ci avete visto crescere, soprattutto tu Filippo, le qualità e le doti di Fabrizio. Sono per questo a chiedervi di rivedere le vostre posizioni, affinché si giunga a un congresso unitario. Bari ha bisogno di una destra forte e coesa, crederci ci impone anche la responsabilità di fare dei passi indietro e altre volte di portare per mano chi pensavamo più distante da noi».
L’analisi
A caldeggiare un ritorno all’unità è un altro storico militante della destra barese, l’ex consigliere comunale Pino Monaco, cresciuto accanto a Pinuccio Tatarella che «mi ha insegnato a fare politica», spiega. «Trovo assurdo politicamente che il primo partito in Italia, in previsione di una competizione importante come le regionali in Puglia da qui a otto mesi, arrivi diviso a un congresso cittadino. Tenterò fino all’ultimo, come mi ha insegnato il mio maestro Pinuccio Tatarella, di convincere i miei colleghi ad arrivare a un nome unico. Vorrei un partito capace di fare una scelta unitaria e che, dal giorno dopo le elezioni, sulla spinta dell’entusiasmo, inizi la campagna elettorale per le regionali: così si fa politica. E me lo posso permettere perché ho amici fraterni da entrambe le parti e molti di loro li ho visti “crescere”».
Se questo non dovesse accadere, anche per Pino Monaco la scelta sarebbe quasi automatica. «Se mi costringeranno a scegliere io sono nato e cresciuto politicamente con Pinuccio Tatarella e per me quel cognome è sacro. È stato sempre un faro per le mie scelte già in Consiglio comunale, mi ha insegnato a fare politica. Pinuccio ha fatto della capacità di mettere insieme anime diverse un insegnamento».