Dopo 16 mesi di detenzione, l’ex direttore dell’Unità operativa di oncologia medica dell’Ircss Giovanni Paolo II, Vito Lorusso, 71 anni, ha presentato ieri la richiesta degli arresti domiciliari. Lorusso sta scontando una pena definitiva a cinque anni di reclusione per peculato e concussione.
L’accusa
Secondo l’accusa, Lorusso si sarebbe appropriato di farmaci antitumorali appartenenti all’Istituto, rivendendoli ai pazienti in più occasioni. L’indagine è partita dalla denuncia di una parente di un paziente deceduto e ha portato, nel luglio 2023, a un blitz della polizia giudiziaria nel suo ufficio.
Gli investigatori avevano documentato per 22 giorni, attraverso telecamere nascoste, che il primario riceveva denaro in contanti dai pazienti durante le visite di controllo. Al momento dell’arresto, Lorusso fu trovato con 200 euro in banconote appena ricevute e altri 800 euro nel portafoglio.
Ora, sulla richiesta presentata dai suoi avvocati, il tribunale di sorveglianza si è riservato la decisione in merito alla concessione dei domiciliari. Lorusso è stato coinvolto anche nell’inchiesta «Codice Interno» assieme alla figlia Maria moglie di Giacomo Olivieri, condannato a 9 anni di carcere per voto di scambio.
