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Emergenza abitativa a Bari, associazioni in piazza per rimandare gli sfratti

Il Movimento di lotta per la casa è pronto a scendere nuovamente in piazza, questa mattina davanti al Comune, per chiedere conto all’amministrazione degli impegni presi dalla vicesindaca Giovanna Iacovone durante la manifestazione del 19 ottobre scorso: richiedere formalmente alla prefettura la seconda convocazione del tavolo tecnico sulla crisi abitativa avviato a febbraio e avanzare…

Il Movimento di lotta per la casa è pronto a scendere nuovamente in piazza, questa mattina davanti al Comune, per chiedere conto all’amministrazione degli impegni presi dalla vicesindaca Giovanna Iacovone durante la manifestazione del 19 ottobre scorso: richiedere formalmente alla prefettura la seconda convocazione del tavolo tecnico sulla crisi abitativa avviato a febbraio e avanzare l’istanza di diluizione degli sfratti in città (impegno che secondo quanto riferito dalla stessa associazione, a oggi è ancora disatteso). «Ci inquieta dover fare i conti con un assessorato che sembra mettere in secondo piano le proprie responsabilità relativamente all’Emergenza abitativa anche sul piano formale e comunicativo. Non ci arrendiamo a questa condanna. Saremo in piazza e continueremo con mobilitazioni e azioni concrete, anche nei confronti della Regione Puglia».

Il precedente

Il gruppo, lo scorso 28 novembre, era salito in Consiglio comunale durante il question time per avere risposte e aggiornamenti sulla situazione. «Al neo assessore al Patrimonio Grasso chiedevamo delucidazioni rispetto alla chiusura degli sportelli ERP e alle mancate risposte alle innumerevoli email mandate nelle ultime settimane da cittadini e cittadine che non riescono più a interagire con gli uffici competenti. Abbiamo chiesto conto anche del ritardo ormai storico della pubblicazione delle nuove graduatorie per l’accesso alle case popolari».

Giunti in aula Dalfino, la delegazione si è trovata circondata da Digos e vigili urbani. Dopo un lungo periodo di attesa, il gruppo chiede di parlare direttamente con l’assessore Grasso. «L’assessore si precipita da noi accompagnato dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle per darci qualche soddisfazione. Ci dice che: gli sportelli restano fisicamente chiusi perché ci sono stati “atti di violenza”. Tralasciando il fatto che è un anno che descriviamo come la cattiva organizzazione del lavoro degli uffici Erp sia alla base di buona parte dell’esasperazione che porta gli e le utenti a “sbroccare”, e che comunque un cosiddetto “atto di violenza” non può portare alla soppressione di uno sportello aperto al pubblico. Facciamo notare che la nuova modalità di interazione attraverso le prenotazioni di appuntamenti esclusivamente via mail è inefficace, perché escludente nei confronti di chi non ha la possibilità o la competenza di utilizzare l’email e inefficiente giacché abbiamo le segnalazioni di molti/e utenti di mancati riscontri anche a più di una email».

Sul tema della disponibilità di case di emergenza, l’assessore ha fatto sapere ai rappresentanti del movimento che «le case di emergenza non ci sono. La Regione e l’Arca non le mettono a disposizione del Comune pur avendone. Secondo l’assessore tocca a noi del Movimento andare a chiederle». Infine, non è stata avanzata dal Comune alcuna richiesta formale per la convocazione del tavolo tecnico o la diluizione degli sfratti. «L’assessore Grasso dice di aver chiesto personalmente al Prefetto di incontrarsi. A quel punto chiediamo all’assessore di avanzare una richiesta congiunta, dal momento che anche noi come Movimento siamo invitati a quel tavolo. A quanto pare non è possibile».

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