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Elezioni al Politecnico di Bari, Di Sciascio rinuncia: «Il clima di arrivismo mi fa desistere»

Si complica la corsa al rinnovo del rettorato del Politecnico di Bari. Dopo le tensioni degli ultimi giorni, con il primo bando emanato per indire le elezioni che escludeva dalle candidature gli ex rettori, il conseguente ricorso del professore Eugenio Di Sciascio e il suo accoglimento dalla Commissione elettorale dell’Ateneo con tanto di cambio delle…

Si complica la corsa al rinnovo del rettorato del Politecnico di Bari. Dopo le tensioni degli ultimi giorni, con il primo bando emanato per indire le elezioni che escludeva dalle candidature gli ex rettori, il conseguente ricorso del professore Eugenio Di Sciascio e il suo accoglimento dalla Commissione elettorale dell’Ateneo con tanto di cambio delle regole e lo slittamento di presentazione delle candidature dal 16 aprile al prossimo 17 maggio, arriva la rinuncia ufficiale proprio da parte dell’ex rettore ed ex vicesindaco di Bari. Tramite una lettera, inviata a tutto il Politecnico, in cui Di Sciascio spiega la sua scelta.

Il messaggio

«Nei mesi scorsi da più parti ho ricevuto sollecitazioni affettuose, convinte, piene di entusiasmo a presentare la mia candidatura per l’imminente elezione del nuovo Rettore. In molti mi avete detto che era non solo opportuno, ma addirittura doveroso provare a proseguire il percorso di crescita del nostro Politecnico oramai avviato da diversi anni». Da qui la riflessione se scende o meno nuovamente in campo. «Purtroppo il clima che sta animando oggi questa campagna elettorale mi convince a desistere. Gli eventi recenti hanno mirato a delegittimare la mia candidatura prima ancora che fosse formalmente annunciata, e appaiono mossi solo dall’ambizione di “conquistare il potere”. Si aggrappano a teoremi metagiuridici che non trovano nessun reale collegamento con il “mondo” del diritto e di fatto hanno lo scopo ultimo di spostare il confronto dalle idee e dai programmi, dalle aule universitarie, alle aule giudiziarie. E non è lì che il consenso democratico deve esprimersi e vincere». E ancora sulla legittimità della propria candidatura. «Ho avuto il privilegio di servire, con disciplina e onore, come ci ricorda la nostra Costituzione, come vostro Rettore e sono legittimato a sottoporvi la mia candidatura perché è così che prevedono le leggi in materia e il nostro Statuto. Potrei farlo, se volessi. Tuttavia, in un momento critico come quello che inevitabilmente si profilerà nei prossimi mesi, il rischio di una empasse per la nostra Comunità, per i nostri progetti e le nostre ricerche, l’instabilità che può ricadere sul lavoro del personale tecnico-amministrativo e sulla serenità dei nostri studenti, non può che indirizzarmi verso una precisa scelta. E cioè quella di non “concorrere” a tutto questo».

L’impegno

Nella sua missiva a tutta la comunità accademica, l’ex rettore ha poi aggiunto: «Chiunque in questi mesi mi ha cercato e su di me in qualche modo ha contato, sa bene che amo il Politecnico di quel particolare amore che non conosce restituzioni. Quel tipo di sentimento che ti fa vedere con lucidità il momento in cui è necessario saper rinunciare per uno scopo più grande e più alto che prescinde da ciascuno di noi. Godspeed, Politecnico». Per ora, intanto, l’unica candidatura ufficiale per prendere il posto del rettore uscente Francesco Cupertino, resta Giuseppe Carbone, docente ordinario di Ingegneria meccanica applicata e membro del Consiglio di amministrazione.

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