Le notizie sono due. Partiamo da quella cattiva: nel primo semestre del 2022, i furti in appartamento a Bari sono aumentati del 14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Poi c’è la notizia, per così dire, buona: in alcune grandi città del Nord, l’incremento dei raid in casa è stato nettamente superiore rispetto a quello registrato nel capoluogo pugliese e ha addirittura superato il 30%. A disegnare questo quadro a tinte fosche è un dossier di Confabitare, associazione dei proprietari immobiliari guidata da Alberto Zanni che lancia l’allarme per l’estate, tradizionalmente “periodo d’oro” per i topi d’appartamento.
Numeri alla mano, in Italia si conta un furto ogni due minuti e ben 25 colpi messi a segno ogni giorno in tutte le grandi città, Bari compresa. Non deve meravigliare, dunque, il fatto che Confabitare, nel primo semestre del 2022, abbia registrato a livello nazionale un incremento dei furti in appartamento pari addirittura al 30%. La maglia nera spetta a Bologna con un balzo del 32,3%, seguita da Milano col 31, Torino col 28,2 e Roma col 27,3. Incredibilmente, in fondo alla classifica delle grandi città italiane in cui è stato registrato il maggior incremento di raid c’è Bari, dove la variazione tra gennaio e giugno di quest’anno è stato “appena” del 14%: un dato quasi paradossale, se si pensa all’escalation di furti messi a segno da dicembre a questa parte non solo nei negozi, ma anche in appartamenti e condomini del capoluogo pugliese. Non ultimo quello che i “soliti ignoti” hanno realizzato in via Scipione l’africano, nel quartiere di Picone, dove numerosi box auto condominiali sono stati quasi completamente “ripuliti”.
Ma a chi o a che cosa si deve questa recrudescenza dei furti in appartamento in tutta Italia? Secondo gli esperti di Confabitare, «la maggiore causa va ricercata nella generale situazione di crisi economica»: a saccheggiare appartamenti e pertinenze sono generalmente disperati che non sanno come sbarcare il lunario. E tra loro “spiccano” gli stranieri senza permesso di soggiorno, cioè i clandestini costretti a vivere ai margini della società, ai quali si riferisce il 36% delle denunce presentate alle forze dell’ordine. Numeri che non lasciano presagire nulla di buono in vista delle ferie estive, periodo in cui le abitazioni lasciate “sguarnite” rappresentano una ghiotta occasione per i topi di appartamento. Che, invece, in vacanza non vanno mai.