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Spaccio di droga da Genova fino a Bari, verso il processo i pentiti-pusher pugliesi

C’è anche un verbale fatto di dichiarazioni spontanee del pentito Vincenzo Di Cosola, nell’inchiesta che ha svelato il ritorno a delinquere di Domenico Milella, storico braccio destro del boss di Japigia, Eugenio Palermiti, poi diventato collaboratore di giustizia. Milella era stato arrestato a novembre scorso, su disposizione del gip del tribunale di Genova e richiesta…
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Domenico Milella

C’è anche un verbale fatto di dichiarazioni spontanee del pentito Vincenzo Di Cosola, nell’inchiesta che ha svelato il ritorno a delinquere di Domenico Milella, storico braccio destro del boss di Japigia, Eugenio Palermiti, poi diventato collaboratore di giustizia. Milella era stato arrestato a novembre scorso, su disposizione del gip del tribunale di Genova e richiesta della locale Dda, dopo essere stato scoperto a spacciare. Coinvolti con lui altri 5 pugliesi e altri quattro collaboratori di giustizia. In tutto 16 persone per le quali la pm del tribunale di Genova, Monica Abbatecola ora ha chiesto il rinvio a giudizio.

I fatti

Secondo quanto ricostruito nelle indagini della polizia, i 16, appartenenti a due gruppi distinti ma egualmente operativi, avrebbero gestito l’approvvigionamento di grossi quantitativi di droga, acquistandola in Spagna prevalentemente, e provvedendo anche a spacciarla. I carichi di cocaina partivano dalla Spagna ed arrivavano in Italia nascosti nei doppifondi di automobili condotte da corrieri insospettabili attraversando i valichi doganali di Piemonte e Liguria. Destinazione Torino e Genova, da dove poi lo stupefacente veniva smistato per raggiungere La Spezia, Lodi, Bergamo, Lecce, Salerno, Monza e Bari.

I “pugliesi”

In quello dei “pugliesi”, come tra di loro si chiamano, ci sarebbe Milella ma anche altri collaboratori di giustizia: Domenico Lavermicocca, innanzitutto. Sarebbe stato proprio lui a svelare agli inquirenti uno dei meccanismi che gli affiliati ai clan baresi hanno utilizzato per anni per mettere le mani sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica, sottraendoli di fatto ai legittimi assegnatari. Lavermicocca e Milella, inoltre, sono i principali collaboratori della maxinchiesta barese Codice Interno, che ha svelato i rapporti tra politica, imprenditoria e clan. “Tutti gli indagati, anche gli appartenenti al cosiddetto gruppo dei pugliesi – scrive il gip – hanno dimostrato un profondo inserimento nei canali del traffico di droga, ed una capacità di movimentazione di quantità di stupefacente non comune”.

La richiesta di processo

Riguarda, oltre a Milella e Lavermicocca, anche il genero e la moglie del primo, l’altro pentito Vito Tritta, il torinese trafficante Francesco Iemma Keoma, Mirko Salvatore Celi, Gabriele Lavozza, Filomena Milena Donofrio, tutti torinesi, il narcotrafficante Antonio Enzo Masotina, dichiarato latitante con provvedimento il 2 aprile 2025, arrestato in Svizzera il 21 maggio 2025, con richiesta di estradizione pendente, Davide Defraia, attualmente detenuto a Barcellona, Jessica Rinaldi, Andrea Mola, Ramadan Osmani, Davide Pellegrino Lauria (il corriere), i collaboratori Vittorio Raso e Alfondo Capotosto.

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