«La violenza non è mai accettabile, ma diventa ancor più ingiustificabile quando esplode all’interno di un ospedale, contro medici e operatori impegnati a salvare vite e curare persone». Lo afferma il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, in una nota congiunta con l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Piemontese, esprimendo «vicinanza» alla dottoressa aggredita ieri pomeriggio nel pronto soccorso dell’ospedale Di Venere di Bari dalla sorella di un paziente.
Emiliano annuncia che la Regione Puglia «si costituirà parte civile accanto alla Asl nel processo contro gli autori di questa aggressione».
La ricostruzione dell’aggressione
I fatti sono accaduti nel pomeriggio di ieri, intorno alle 18. La donna ha colpito la dottoressa con un pungo in pieno volto. Il fratello era arrivato al pronto soccorso ed era stato da poco trattato per un’ernia inguinale, dopo avere fatto accesso al triage con un codice verde.
L’aggressione è avvenuta nel lasso di tempo in cui il medico, che aveva già fatto una manovra per far rientrare l’ernia e quindi stabilizzare il paziente, aveva richiesto una consulenza chirurgica per farlo accedere in tempi brevi ad una successiva visita e valutare l’eventuale intervento, evitando così al paziente stesso di tornare in ospedale per fare la prenotazione della prestazione.
La donna, successivamente arrestata, ha fatto irruzione nell’ambulatorio in cui si stavano effettuando le visite e ha colpito il medico.
La dottoressa ha riportato un trauma facciale
Proprio la dinamica dell’accaduto, sottolinea il direttore generale facente funzioni dell’Asl Bari Luigi Fruscio, rende la circostanza «ancora più grave perché – afferma – la dottoressa ha provato a fare anche qualcosa in più a tutela del paziente e della sua salute, e di contro si è beccata una aggressione immotivata e insensata».
La dottoressa ha riportato un trauma facciale, con una prognosi di otto giorni. L’Asl procederà come da prassi a garantire il supporto legale previsto.