Ritornare alla normalità con il sorriso. Si può con il “Carnevale grumese dei bambini”, un evento che sancisce il periodo più divertente dell’anno per grandi e piccoli.
Si tratta di una tradizione che ha già ben 52 anni. Nasce infatti nel 1970 come “Carnevale dei bambini”, voluto fortemente da don Vito Tricarico, parroco della chiesa matrice Santa Maria Assunta. Grumo è stata sempre una città d’avanguardia in tema di carnevale, nell’area metropolitana infatti, è l’unica città che ha tramandato di generazione in generazione la tradizione del carro allegorico.
Il 17 gennaio inizia ufficialmente il carnevale grumese con l’accensione delle tradizionali Fanóve, il falò nel giorno di sant’Antonio Abate. Le famiglie si riunivano e accanto al falò cuocevano in grosse caldaie i cosiddetti “chenìdde” legumi assortiti che appartengono di diritto alla tradizione culinaria grumese. Questi legumi venivano offerti a tutti coloro che sedevano accanto al fuoco a chiacchierare, nella stessa circostanza a tutti si offriva vino fatto in casa e si ballava la tarantella in segno di allegria. Quando il falò iniziava a spegnersi in tarda serata, si usava interrogare i tizzoni ardenti, oracoli di buon auspici, e se le scintille si disperdevano nell’aria verso sinistra significava che il prossimo raccolto non sarebbe stato buono e se andavano verso destra il contrario. Vi era l’usanza della “rombapegnête” o pentolaccia che si svolgeva in periodo quaresimale prevalentemente in casa. Si usava nascondere in una pignatta in terracotta un coniglietto, o un gattino o un criceto vivo, il quale rotta la pignatta, correva via impaurito per la casa, creando panico e sorpresa tra gli invitati. Successivamente nella pignatta si nascondevano caramelle, mandorle, nocelle e fichi secchi, per la felicità dei più piccoli che si divertivano a colpire la pignatta recitando questa filastrocca: “Vògghe chianghête chianghête pe ròmbe la pegnête; aggìreche all’alda strêde è so ròtte la pegnête”. Nonostante non siano ancora previste le manifestazioni di piazza, si è voluto nuovamente dare spazio all’allegria e alla tradizione.
Il Carnevale grumese dei bambini ha organizzato un contest fotografico per la maschera più bella. È dedicato ai più piccoli ma anche agli amici a quattro zampe. La gara, intitolata “La maschera più bella”, si dividerà in due sezioni, “La maschera più bella dei bambini” e “Musi in maschera”. Chiunque potrà parteciparvi e il regolamento è semplicissimo. Basterà armarsi di divertimento ed originalità e scattare una foto a tema carnevale del proprio piccolo o dell’amico a quattro zampe. Tutte le foto dovranno essere inviate alla pagina Facebook dell’evento “Il carnevale Grumese dei bambini”. Vincerà il contest la foto più bella delle due categorie. Il concorso è iniziato ieri, giorno di San Valentino, e già sono pervenute numerose fotografie.
Il termine ultimo della gara è fissato alle 24 di sabato 5 marzo. Oltre alla massima diffusione, i vincitori verranno insigniti con una targa offerta dal Comitato per il Carnevale. Nonostante il contest sia iniziato da appena un giorno, sono già tante le foto in maschera sul sito. A far da padrone sono i costumi delle principesse, ma anche foto in costume da carpentiere. Per i bambini “Zorro” e “Batman”. I vincitori saranno i bambini che potranno ricordare e vivere il divertimento del Carnevale Grumese, aspettando che la pandemia, come un brutto scherzo, possa definitivamente lasciare il posto al divertimento.