Discarica abusiva nel Barese: scatta il sequestro dell’area. Si teme la presenza di amianto tra gli scarti

Scarti edilizi e materiale potenzialmente pericoloso depositato su un’area di circa 350 metri quadrati. La polizia locale di Bari ha individuato a pochi chilometri dal centro cittadino una discarica abusiva che è stata posta sotto sequestro.
Al momento dell’intervento da parte delle forze dell’ordine, sul posto erano presenti solo due operai, dipendenti della ditta che stava eseguendo lavori di ristrutturazione in un immobile nelle vicinanze del sito abusivo.

Dall’ispezione dei rifiuti presenti e già spianati, sulla parte laterale dell’immobile, gli agenti di polizia locale e gli ufficiali giudiziari hanno rinvenuto anche frammenti di materiale cementizio contenente amianto, inoltre all’interno di un cumulo presente nella parte posteriore della discarica, parzialmente nascosto, affiorava la parte terminale di una canna fumaria anche questa probabilmente in cemento amianto. Alcuni campioni sono stati inviati all’Arpa Puglia per le analisi qualitative. La pericolosità dell’amianto consiste soprattutto nel fatto che le sue fibre si liberano facilmente nell’aria e sono potenzialmente inalabili. Specialmente le particelle sprigionate durante la lavorazione o per qualsiasi sollecitazione esterna.

In caso di presenza di amianto l’area dovrà essere bonificata per evitare ulteriori contaminazioni. Al termine degli accertamenti in discarica, la polizia locale ha denunciato due persone, tra cui il titolare dell’impresa edile, con l’ipotesi di reato contestata che è quella di discarica abusiva, secondo quanto previsto dall’articolo 256 del Testo unico ambientale.
I cumuli rinvenuti all’interno della discarica abusiva erano privi di qualsiasi tracciabilità e analisi qualitativa, mentre il titolare del cantiere non è stato in grado di fornire le indicazione sui siti di produzione dei suddetti rifiuti speciali.

Questo nonostante sia entrato in vigore a novembre dello scorso anno – specifica la polizia locale – un regolamento ministeriale che disciplina proprio il riutilizzo, a determinate condizioni, del materiale di risulta proveniente dalle demolizione edili.

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