Il dimensionamento scolastico degli istituti di Bari è provincia è stato il tema al centro della riunione del Consiglio metropolitano, tenutosi ieri, nel corso del quale il consigliere Marco Bronzini ha comunicato l’approvazione delle proposte relative agli accorpamenti contenute nell’ordine del giorno. Tra i provvedimenti più attesi, la fusione tra l’Istituto tecnico commerciale linguistico “Romanazzi” con il “Giulio Cesare”. Una decisione a cui, nei giorni scorsi, si erano fermamente opposti gli organi collegiali dello stesso Istituto barese. In ogni caso l’approvazione in Consiglio delle proposte presentate rappresentano solo un secondo step: ora il piano dovrà passare all’ufficio scolastico regionale che, dopo una valutazione ed eventuale parere positivo, lo inserisce nel piano regionale di dimensionamento 2025-2026. Insieme alle proposte delle altre province, il documento passerà nuovamente per il tavolo di contrattazione con i sindacati prima dello step finale, che prevede l’ok della Giunta regionale.
Proposte e approvazione
Nello specifico, con 17 voti a favore e uno contrario, le proposte avanzate dai sindacati e discusse hanno ricevuto l’ok della Città metropolitana. Per il capoluogo pugliese è stata approvata l’aggregazione dell’Istituto Professionale Alberghiero “Perotti” con il “Calamandrei”, l’accorpamento dell’Istituto “Elena di Savoia” con gli indirizzi aeronautico e geometri dell’Istituto “Euclide”, e la fusione del “Romanazzi”, che attualmente conta 461 studenti, con il “Giulio Cesare”. Nel valutare gli accorpamenti, inoltre, si è tenuto conto degli indirizzi delle singole scuole, così da rendere omogeneo il processo.
I criteri
«Fino a qualche anno fa – ha spiegato Bronzini nel corso del suo intervento – presentare un piano di riordino poteva apparire più semplice». Se un tempo, infatti, a determinare il limite per il mantenimento dell’autonomia di una scuola era il numero di studenti iscritti (inizialmente un minimo di 600 iscritti, diminuito a 500 dopo il Covid), dallo scorso anno sono le singole Regioni ad avere un bonus con cui gestire discrezionalmente eventuali accorpamenti. Per quanto riguarda il primo ciclo (scuola dell’infanzia, elementari e medie), invece, quest’anno nella la delibera sul dimensionamento è stata prevista anche la proposta della modifica dell’offerta formativa, che si apre ogni tre anni.