È stato assolto dall’accusa di aver violato il divieto di avvicinamento alla sua ex fidanzata il 48enne Alessandro Angelillo, l’uomo che, a febbraio scorso, ha finito di scontare la condanna (irrevocabile) a 16 anni e sei mesi di reclusione per l’omicidio della sua fidanzata Anna Costanzo, truccatrice del teatro Petruzzelli di Bari uccisa in casa nel luglio del 2009.
Relativamente alla violazione del divieto di avvicinamento, il giudice monocratico del tribunale di Bari, Antonio Mastropasqua, ha disposto l’assoluzione “per non aver commesso il fatto”.
Fatto che si riferisce al 2019 quando, durante un permesso premio di 10 giorni ottenuto dal carcere di Volterra in cui era detenuto, Angelillo si sarebbe recato nel luogo di lavoro della sua ex fidanzata – con cui avrebbe avuto una relazione parallela a quella avuta con Anna Costanzo – «fissandola con un sorriso di scherno, costringendola a chiedere ausilio a una pattuglia della polizia locale lì presente».
Nel capo d’imputazione si legge come questo comportamento avrebbe determinato una violazione del divieto di avvicinamento nei confronti della donna, una misura che però non sarebbe stata in vigore al momento del fatto.
Angelillo, infatti, nel 2009 fu denunciato dalla donna per violenza privata, lesioni personali e ingiuria e sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento: nel 2010 fu condannato a 9 mesi di reclusione solo per le lesioni, nel 2011 fu assolto anche da quell’accusa.
Come sostenuto dal suo avvocato Francesco Andriola, non gli sarebbe mai stato revocato il divieto di avvicinamento di fatto decaduto dopo l’assoluzione, che dunque non sarebbe stato in vigore nel 2019. Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate in 90 giorni.