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Definanziamento del Nodo ferroviario Bari nord: Emiliano scrive ai ministri Foti e Salvini

Il definanziamento del progetto per la realizzazione del Nodo ferroviario di Bari nord rappresenterebbe per la città e l’intera Puglia «una grave ricaduta in termini di sviluppo, di sicurezza dei trasporti, nonché di vivibilità e qualità della vita per i cittadini», è quanto scrive il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in una lettera inviata al ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, e al ministro per i Trasporti, Matteo Salvini, per chiedere chiarimenti sul taglio dei fondi – 700 milioni di euro – deciso dal Cipess il 29 novembre scorso.

Fondi che erano inseriti nel Piano di sviluppo e coesione del Mit e che sarebbero stati tagliati a causa dei ritardi accumulati.

Il progetto, ricorda Emiliano, riguarda un «intervento strategico sia sotto il profilo dell’esercizio ferroviario dei passeggeri e delle merci sulla Linea Adriatica, con conseguente riduzione dei tempi di percorrenza e aumento della capacità di trasporto, sia per gli importanti interventi di rigenerazione urbana nel territorio del Comune di Bari e, in particolare – prosegue -, delle frazioni di Santo Spirito e Palese, oggi attraversate da una linea ferroviaria particolarmente importante e frequentata che costituisce, di fatto, una barriera interna a due importanti e popolosi centri».

Emiliano esprime l’auspicio che «qualora tale definanziamento fosse confermato, le risorse rese disponibili nella seduta del 29 novembre per il nuovo piano di Sviluppo e coesione del Mit vengano tempestivamente riallocate per finanziare questa importantissima opera, il cui progetto definitivo sarà completato nei primi mesi del nuovo anno, consentendo l’indizione della gara in tempi brevi», conclude il governatore pugliese, che si è reso disponibile a un incontro, anche in tempi brevi, con i ministri per chiarimenti e avviare un confronto.

Nella giornata di ieri era stato il sindaco di Bari, Vito Leccese, a invitare Rete ferroviaria italiana (Rfi) e il Governo a mantenere gli impegni con la città per un’opera attesa da vent’anni.

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