Categorie
Bari Persone Storie

Da colonnello della Gdf a scrittore, D’Alessandro: «Così è cominciata la mia seconda vita» – L’INTERVISTA

È il 22 gennaio del 2019, sono le 19,30 e il colonnello della Guardia di Finanza di Bari, Nicola D’Alessandro sta parlando al telefono con un Generale. Sembra una giornata di lavoro come tante, uguale ad altre già vissute in 38 anni di onorato servizio; appena chiude la conversazione con Roma sente improvvisamente un forte dolore al petto, si sdraia e si risveglia con un medico e un defibrillatore. La diagnosi è precisa: infarto. È questo l’evento spartiacque, l’episodio che farà di uno stimato Colonello, prossimo alla pensione, un appassionato scrittore. Torniamo ai nostri giorni; incontriamo l’Ufficiale superiore giovedì scorso al circolo Tennis di Bari per la presentazione del suo secondo lavoro di penna “L’Inganno di Kairos” (Massaro Editore). Il dibattito è moderato dalla presidente Nicoletta Virgintino e dal professor Vito Telesca.

Colonnello, il suo cuore, per qualche secondo ha smesso di battere; come è tornato alla vita?

«Grazie al mio segretario. Mi ha praticato il messaggio cardiaco e la prontezza del suo intervento è stata provvidenziale. Il caso ha poi voluto che tempo prima avessi disposto, in ambito lavorativo, l’avvio del BLSD, il percorso formativo che insegna a soccorrere chi ha avuto un attacco cardiaco. Ecco, quelle lezioni hanno fatto la differenza tra la vita e la morte».

Dopo un intervento e la lunga e faticosa convalescenza e la notizia del congedo, arriva il tempo della scrittura, una rinascita che sa di destino, un’occasione per staccarsi dal mondo del diritto tributario ed immergersi in una nuova realtà, fatta di storia, politica e fantascienza; quelle profonde passioni che ha poi trasferito nelle pagine dei suoi libri. Un passaggio positivo?

«La nostra “appartenenza” all’attività svolta, con le tante ore in servizio, non la perdiamo mai e io in realtà mi sento un Colonnello “della riserva”, pronto a rientrare in caso di necessità. Ho tentato di non essere un semplice burocrate e questo per evitare l’errore di diventare un tecnocrate. Ecco, l’elemento favorevole rispetto alla pur sentita “appartenenza” è quello di poter creare ancora di più, di innovare e lasciare un segno positivo nel tempo. Mi piace quindi, attraverso la scrittura, raccontare il mio pensiero, frutto di un’eredità morale che parte da mio padre».

Ci spiega il suo senso del dovere che affonda le radici nella figura paterna?

«Lui era un Ufficiale dell’Esercito ma nel ‘42 e a soli 19 anni dopo il diploma al Liceo classico Orazio Flacco di Bari, fu comandato a combattere nel gelo della Russia; tornò nel ‘46. Stessa sorte ma più crudele per il fratello, partito per la Jugoslavia e mai più rientrato; anzi, il corpo di mio zio non è mai stato ritrovato. I due fratelli, nonostante fossero orfani di padre, furono comunque chiamati a difendere la Patria. Non batterono ciglio, il senso del dovere prevaleva fortemente. Questi racconti familiari, così come la storia di mio zio che era un assistente del professore e politico Aldo Moro alla Facoltà di Giurisprudenza di Bari, mi hanno formato molto».

Lei sembra aver seguito le orme di suo padre: la maturità classica al Liceo Socrate di Bari, una laurea in Giurisprudenza e poi una carriera militare. Quella dello scrivere è il“Kairos”, la sua occasione per legare le varie forme di sapere che l’hanno da sempre affascinata. Nel suo libro, dove due superpotenze mondiali si sfidano senza esclusione di colpi in un asse inedito spazio-temporale per il predominio del pianeta, la fantascienza che valore ha?

«È la speranza, la “sliding door”, l’arte di rendere reale ciò che appare impossibile».

L’immagine della copertina rispecchia il suo intento, come l’ha ideata?

«Dopo vari tentativi che non mi soddisfacevano ho chiesto all’AI e il risultato è stato calzante».

In autunno il romanzo sarà presentato nell’unica libreria italiana di Parigi “Tour de Babel” nel quartiere del Marais. Ha un sogno nel cassetto?

«Mi piacerebbe vedere il mio scritto sul grande schermo».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version