Rosa ha 14 anni, vive a Bari ed è una forza della natura. La sua storia comincia in salita. Nasce prematura e fin dai primi giorni di vita deve fare i conti con gravi complicazioni legate a quel parto difficile.
La diagnosi
Le viene diagnosticata la paralisi cerebrale infantile, una condizione complessa che non le ha mai permesso di camminare e che ha segnato profondamente il suo percorso di crescita, influenzando ogni aspetto della sua quotidianità. Sin dall’infanzia, Rosa e la sua famiglia hanno dovuto affrontare un cammino lungo e impegnativo, fatto di terapie continue, visite specialistiche, ricoveri e cicli di riabilitazione. Un percorso che ha richiesto sacrifici enormi, non solo fisici ma anche emotivi ed economici. Eppure, nonostante le difficoltà, Rosa è cresciuta imparando a convivere con i propri limiti senza mai lasciarsi sopraffare dalla rassegnazione.
Il carattere
Chi la conosce racconta di una ragazza solare, determinata, capace di affrontare la vita con un sorriso disarmante. Frequenta la scuola, coltiva interessi e sogni come tutte le sue coetanee, dimostrando una maturità che va oltre la sua età. Accanto a lei ci sono sempre stati i suoi genitori e i familiari, uniti da un amore profondo e dalla costante ricerca di soluzioni che potessero migliorare la sua qualità di vita.
Lo spiraglio
Oggi, dopo anni di tentativi e percorsi complessi, per Rosa si apre uno spiraglio di speranza che arriva da lontano. In Messico, a Monterrey, opera la clinica Neurocytonix, una delle poche strutture al mondo a utilizzare la tecnologia del Cytotron, un sistema innovativo basato su campi elettromagnetici rotanti ad alta frequenza. Secondo studi e testimonianze, questa terapia potrebbe offrire benefici anche a pazienti affetti da gravi patologie neurologiche. Per Rosa non si tratta di una promessa certa, ma di un’opportunità concreta da provare, con la consapevolezza che ogni piccolo miglioramento potrebbe rappresentare un passo importante verso una maggiore autonomia.
L’ostacolo
Il principale ostacolo resta però quello economico: il viaggio intercontinentale, il soggiorno prolungato e le cure comportano costi molto elevati, difficili da sostenere per una famiglia da sola. Per questo è stata avviata una raccolta fondi, con l’obiettivo di permettere a Rosa di affrontare questo viaggio della speranza. Nei giorni scorsi siamo andati a trovarla per conoscere da vicino la sua storia e raccontare una battaglia fatta di coraggio, dignità e fiducia nel futuro. Rosa guarda avanti con determinazione, e nel suo sguardo c’è la forza di chi non ha mai smesso di credere nel domani.