Sessant’anni di medicina che cura, ma soprattutto che ascolta e si evolve attorno ai bisogni del paziente. La «Fondazione Salvatore Maugeri» celebra, in questi giorni, il suo sessantesimo anniversario con un tour che attraversa l’Italia, da Pavia – dove tutto ebbe inizio nel 1965 – fino alla Puglia.
Ieri, la tappa si è tenuta all’Irccs Maugeri di Bari, nato nel 2019, dove il percorso di un gruppo, che ha cambiato la storia della riabilitazione in Italia, si intreccia con la visione pionieristica del suo fondatore, Salvatore Maugeri, medico e scienziato. Fu proprio lui, nel dopoguerra, a capire prima di molti altri che il diritto alla cura non finisce con la guarigione, ma inizia dalla prevenzione e continua con la riabilitazione e il reinserimento nella vita. Fu lui, nel 1952, a fondare il primo «Istituto di Medicina del lavoro» in Italia, anticipando un’idea di riabilitazione, sanità moderna e integrata. Un’intuizione che, dal 1979, si è radicata anche in Puglia, a Cassano delle Murge, grazie alla collaborazione tra Luigi Ambrosi e Umberto Maugeri. Da allora, il Gruppo è cresciuto fino a diventare una rete nazionale con 25 sedi in sette regioni, punto di riferimento nella medicina riabilitativa e nella ricerca applicata.
I protagonisti
«L’umanizzazione della cura è sempre stato il nostro caposaldo», ha ricordato Luca Damiani, presidente della Fondazione Maugeri e di Ics Maugeri Spa Sb. «Fin da quando il professor Maugeri entrava nelle aziende per prendere in carico i malati del lavoro, la nostra missione è stata dare dignità e speranza alle persone. Oggi stiamo investendo in tutta Italia grazie ai fondi del Pnrr, soprattutto al Sud, dove la carenza di posti letto riabilitativi è ancora forte». A Bari, l’Irccs Maugeri si distingue come centro d’eccellenza per la riabilitazione neurologica e motoria, ma anche per la ricerca d’avanguardia. Dalla robotica applicata alla medicina all’intelligenza artificiale, l’Irccs è diventato un laboratorio di innovazione capace di integrare la scienza con l’attenzione alla persona. «Il futuro è la robotica riabilitativa – ha spiegato Mauro Carone, direttore del Dipartimento di Medicina specialistica Maugeri Puglia – con un finanziamento Pnrr stiamo trasformando il nostro ospedale in un centro di riferimento per l’uso di esoscheletri e sistemi domotici, strumenti che aiutano i pazienti a riacquistare autonomia e qualità di vita».
Il paziente al centro
Ma se la tecnologia apre nuove frontiere, l’anima di Maugeri resta profondamente umana: la sinergia tra professionisti di diverse specializzazioni, l’integrazione con il Servizio sanitario nazionale e il radicamento nei territori sono la forza di un modello che mette sempre il paziente al centro. A Bari, come a Marina di Ginosa, gli operatori lavorano ogni giorno per restituire alle persone colpite da traumi o malattie invalidanti una prospettiva concreta di rinascita. «Abbiamo il dovere di onorare l’eredità ricevuta», ha detto Chiara Maugeri, vicepresidente della «Fondazione Salvatore Maugeri» e «Ics Maugeri spa Sb». «Sessant’anni di attività sono un traguardo, ma anche un punto di partenza. A noi spetta l’onore e l’onere di aggiungere nuove pagine a questa straordinaria storia umana». Una storia che continua a rinnovarsi, capace di coniugare ricerca, innovazione e umanità, in un’Italia che ha ancora bisogno di modelli come quello voluto da Salvatore Maugeri: un medico che trasformò la medicina del lavoro in una medicina per la vita.










