Sono in corso le operazioni per “impacchettare” le macerie della palazzina di via De Amicis, nel quartiere Carrassi di Bari, crollata mercoledì scorso. L’obiettivo è contenere la polvere che, soprattutto con il forte vento delle ultime ore, si solleva dall’area del crollo.
Accanto agli interventi di lavaggio delle strade adiacenti l’area del crollo, eseguiti a più riprese dall’Amiu, i vigili del fuoco stanno stendendo teli in polietilene antipolvere.
Le operazioni, informano dal Comune di Bari, proseguiranno anche nella giornata di domani, 11 marzo.
Analisi sui resti della palazzina
I resti della palazzina verranno analizzati per esaminare i materiali di costruzione e per individuare i punti di cedimento e collasso. L’analisi sarà eseguita attraverso il campionamento degli elementi strutturali dell’edificio (murature, travi, pilastri), i cui materiali saranno analizzati anche in laboratorio.
Analisi, queste, che andranno di pari passo con le rimozioni delle macerie, dalle quali sarà possibile capire per quali zone prevedere la demolizione controllata e cosa fare per mettere in sicurezza parte dell’immobile ancora pericolante.
Sono questi gli esami che dovrà svolgere nei prossimi giorni il professor Antonello Salvatori dell’università dell’Aquila, nominato dalla Procura di Bari come consulente nel caso del crollo della palazzina.
Salvatori, in passato, si è occupato anche dei crolli successivi ai terremoti dell’Aquila (2009) e di Amatrice (2016), oltre che di quello di una palazzina di via Roma, a Barletta, in cui nel 2011 persero la vita cinque donne.
Oggetto della consulenza – che prevede anche uno studio approfondito delle carte che raccontano la storia dell’edificio, costruito negli anni Cinquanta – è quello di accertare le cause del crollo, il procuratore aggiunto Ciro Angelillis e la pm Silvia Curione coordinano le indagini della squadra mobile per crollo colposo, al momento ancora a carico di ignoti.
La palazzina crollata era stata dichiarata inagibile dal Comune di Bari il 24 febbraio 2024 e i lavori di ristrutturazione, affidati dal condominio all’azienda Dell’Aera costruzioni per 570mila euro, erano iniziati pochi giorni prima del collasso dell’edificio.