Meno di un’ora, forse 50 minuti. Un tempo utile, prezioso per tutti coloro che mercoledì pomeriggio si sono salvati la vita allontanandosi dalla palazzina di via De Amicis, prima che si sbriciolasse al suolo.
La ricostruzione
Poco prima delle 18, è un residente nel palazzo attiguo a notare qualcosa di strano, preoccupante: una crepa profonda, una mensola che si incurva. E allora l’uomo telefona al direttore dei lavori di quella palazzina che da un anno era stata dichiarata inagibile. Lo avverte che qualcosa non va, poi esce di casa consigliando anche agli altri di lasciare gli appartamenti. Intanto sul posto gli operai stanno lavorando già da alcuni giorni, trascorso ormai un anno da quando un’ordinanza del Comune prima (il 24 febbraio 2024), un attestato tecnico del condominio cinque giorni dopo (il 29), avevano certificato l’inagibilità e l’esistenza di un piano di sicurezza, disponendo al contempo che l’area fosse transennata.
Il sopralluogo
Dopo la telefonata, il direttore tecnico dell’azienda, la Dell’Aera Costruzioni srl, di Casamassima, contatta l’architetto che, con un suo collaboratore e gli altri operai, scendono nello scantinato della palazzina maledetta ed esaminano in particolare un pilastro che, decidono, andrà messo urgentemente in sicurezza. Sono passate da poco le 18.45: un rumore insolito, un tintinnio metallico li allarma e li fa scappare fuori, trascinando con loro anche una famiglia con due bambini che si trovava, abusivamente, in casa. Un minuto, un minuto e mezzo al massimo, e i cinque piani vengono giù, in una nuvola di polvere, detriti, ricoprendo tanti testimoni, miracolosamente salvi.
Le indagini
Mentre si muove la macchina dei soccorsi e si scava anche a mani nude sotto le macerie, si avviano in parallelo le indagini per capire cos’è successo e individuare eventuali responsabilità. Al lavoro sulla ricostruzione ci sono gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Bari, coordinati dal dirigente Filippo Portoghese, c’è la pm di turno presso il tribunale di Bari, Carla Spagnuolo, che è rimasta sul luogo fino a tarda ora, ma che nella giornata di ieri ha passato poi il fascicolo al pool competente.
L’inchiesta
Ieri mattina, poi, il procuratore aggiunto Ciro Angelillis ha voluto fare personalmente un sopralluogo, coordinando l’inchiesta alla quale lavorerà con lui la pm Silvia Curione. Al termine ha acquisito le prime relazioni redatte dalla Squadra mobile, che intanto sta lavorando alle immagini della videosorveglianza della zona. Il fascicolo d’inchiesta, al momento, è di crollo colposo, a carico di ignoti. Tra i prossimi step anche l’affidamento di una consulenza tecnica ad uno o più esperti, che faccia luce sui tanti aspetti ancora poco chiari.