«Adesso si rimargina una ferita e si chiude definitivamente una vicenda dolorosa. Ho atteso pazientemente questo giorno per anni e finalmente il Tribunale mi ha restituito dignità, riconoscendo la mia totale estraneità alle contestazioni e l’assoluta correttezza del mio operato».
Sono le parole di Filippo Ambruosi (difeso dagli avvocati Federico Straziota e Michele Laforgia), che all’epoca lavorava nella filiale barese del Monte dei Paschi di Siena, e che commenta così la decisione adottata ieri della Seconda sezione penale del Tribunale di Bari che lo assolve «per non aver commesso il fatto».
Il caso
La vicenda è quella del crac della società Ilcam di Bari. L’azienda, che operava nel settore della lavorazione delle carni, è fallita dodici anni fa. Al centro della vicenda, il presunto utilizzo di somme prelevate dalla società per finire su altri conti personali. Dopo un lungo iter giudiziario, a giugno dell’anno scorso la vicenda è approdata nuovamente in aula. Adesso, la sentenza mette un punto fermo.
La condanna
Condannati a quattro anni, invece, gli ex amministratori, Carmela Sisto e Francesco Ritella, ritenuti responsabili di aver distratto oltre 25 milioni di euro dalle casse della società, prelevando contante e emettendo 1.572 assegni. Una parte dei fondi sarebbe finita alle società Court Estate srl e Kentron srl, entrambe riconducibili a Ritella, arrestato nel 2014.