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Cornetti invenduti per i più bisognosi. Il gesto di solidarietà di Luigi D’Alba

Il nuovo anno in città inizia con un gesto di solidarietà e attenzione verso le persone più fragili. A compierlo è Luigi D’Alba, titolare del bar Dodo Cafè in via Dante Alghieri, in pieno centro a pochi passi dalla frequentatissima via Sparano e dall’Università degli studi di Bari. Da circa un mese D’Alba ha deciso,…

Il nuovo anno in città inizia con un gesto di solidarietà e attenzione verso le persone più fragili. A compierlo è Luigi D’Alba, titolare del bar Dodo Cafè in via Dante Alghieri, in pieno centro a pochi passi dalla frequentatissima via Sparano e dall’Università degli studi di Bari. Da circa un mese D’Alba ha deciso, ogni sera, di lasciare fuori dalla porta del locale, appeso alla maniglia, un sacchetto con i cornetti rimasti invenduti dal mattino. La decisione è arrivata dopo che D’Alba e lo staff hanno notato passare davanti alla loro attività commerciale decine di persone bisognose o indigenti. «Da un mese lasciamo i cornetti invenduti fuori dalla porta di ingresso del nostro bar: li incartiamo e sistemiamo in un sacchetto che leghiamo alla maniglia. Lo facciamo perché abbiamo spesso notato chi ha bisogno passare davanti alla nostra attività o entrare per chiedere un po’ d’acqua. Abbiamo pensato che lasciare loro qualcosa da mangiare fosse giusto».

Così Luigi D’Alba, 44enne responsabile del ‘Dodo Café spiega cosa avviene ogni giorno all’ora di chiusura. «I cornetti che non vendiamo durante la giornata vengono donati: non sempre sono tanti, ieri erano sei in altri giorni sono un paio. Ma preferisco regalarli invece di buttarli anche perché mi ha dato sempre fastidio l’idea di buttare il cibo – aggiunge spiegando che l’iniziativa – non ha alcun costo per noi». D’Alba, che dal 19 giugno dello scorso anno gestisce l’attività, ha ricevuto un biglietto ieri mattina. «Era scritto che forse sarebbe meglio portare i cornetti in corso Italia all’Area51″, un centro polifunzionale che si occupa di persone fragili. “Ma io – afferma D’Alba – mi muovo a piedi e diventa complicato. Continueremo a lasciarli fuori dal bar, a disposizione di chi ne ha bisogno».

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