Torna libero Fabio Fiore, arrestato nell’ambito della maxinchiesta Codice Interno il 26 febbraio scorso. Lo ha deciso il tribunale del riesame di Bari, al quale aveva rinviato gli atti la Corte di Cassazione.
Fiore, si legge nell’ordinanza del tribunale, “svolge un ruolo di coadiutore del Parisi in senso ampio, e quindi anche per questioni riguardanti sfere personali in parte sovrapponibili al sodalizio criminale”. È il caso, ad esempio, della funzione di autista di Tommy Parisi, “funzione questa che si manifesta anche nell’accompagnare il Parisi e sua madre (Chiarelli Luigia) – proseguono i giudici – a far visita al boss Savino Parisi detenuto presso il carcere di Terni. Le intercettazioni, inoltre, mettono in luce non solo le relazioni che il Fiore ha e coltiva con altri sodali, ma anche il senso di appartenenza al gruppo”.
All’interrogatorio di garanzia Fiore aveva negato gli addebiti, dichiarando di essere amico di infanzia di Tommaso Parisi e che le sue frequentazioni con la sua famiglia erano “legate solo all’amicizia personale”.
Al termine dell’udienza di ieri, su richiesta del suo difensore, l’avvocato Rubio Di Ronzo, che ha eccepito la mancanza di esigenze cautelari, Fiore è tornato libero.