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Codice interno, il prefetto notifica le misure antimafia al sindaco di Bari: tre tutori per l’Amiu

Il prefetto di Bari Francesco Russo ha notificato oggi al sindaco Vito Leccese le misure di prevenzione antimafia elaborate a seguito dei lavori della commissione d'accesso nominata dal Viminale per verificare eventuali infiltrazioni nell'amministrazione comunale del capoluogo pugliese. Tra le misure previste ci sono il tutoraggio di 12 mesi e l'adizione di provvedimenti ai sensi…

Il prefetto di Bari Francesco Russo ha notificato oggi al sindaco Vito Leccese le misure di prevenzione antimafia elaborate a seguito dei lavori della commissione d’accesso nominata dal Viminale per verificare eventuali infiltrazioni nell’amministrazione comunale del capoluogo pugliese.

Tra le misure previste ci sono il tutoraggio di 12 mesi e l’adizione di provvedimenti ai sensi del codice antimafia per la municipalizzata dei rifiuti Amiu e indicazioni di “collaborazione preventiva” per 6 mesi per la Multiservizi, l’azienda comunale che si occupa del verde alla quale viene riconosciuto l’«ottimo lavoro di self cleaning e bonifica» svolto dalla dirigenza.

I provvedimenti illustrati da Leccese

È stato lo stesso sindaco a illustrare i provvedimenti in una conferenza stampa. Il prefetto, che non ha ravvisato elementi per chiedere lo scioglimento del Comune, ha individuato nelle procedure di stabilizzazione dei contratti di lavoro somministrato, fatte dalle aziende nel corso degli anni, delle situazioni di «vulnerabilità rispetto alle presenze di situazioni irregolari e molto contigue ad organizzazioni criminali», ha spiegato Leccese.

Gli agenti della polizia locale «vicini ai clan»

Il prefetto ha anche notificato a nove agenti della polizia locale di Bari, ritenuti a vario titolo vicini ai clan, il provvedimento di revoca di agenti di pubblica sicurezza. I nove sono stati trasferiti in servizio presso le sedi dei Municipi di Bari e a loro è stata tolta l’arma di ordinanza.

Nel dettaglio, le posizioni lavorative da esaminare sono circa una quarantina, tutte riferite all’Amiu.

«Molto spesso nelle procedure di reclutamento – ha spiegato Leccese – ci si affida all’autocertificazione» per quanto riguarda casellario giudiziario e carichi pendenti, e questo «può consentire di dichiarare il falso».

L’Amiu, già da agosto, in questo senso ha avviato un monitoraggio e dei procedimenti disciplinari. Per l’Amiu, il Prefetto ha previsto delle misure (valide un anno) consistenti nel predisporre misure organizzative per rimuovere e prevenire le cause di «agevolazione occasionale» dei clan riscontrate.

L’Amiu dovrà comunicare al gruppo interforze istituito presso la Prefettura gli atti di disposizione, acquisto e pagamento effettuati; gli atti di pagamento ricevuti, gli incarichi professionali conferiti e gli atti di amministrazione o di gestione fiduciaria ricevuti di valore pari o superiore a 50mila euro; utilizzare un conto corrente dedicato, anche in via non esclusiva, per atti di pagamento e riscossione.

Il gruppo di tutoraggio per l’Amiu

Il Prefetto ha anche nominato un gruppo di tutoraggio, composto da tre professionisti non baresi (l’avvocato Riccardo Bolognesi e i commercialisti Giovanni Grazini e Antonio De Lucia), che avranno il compito di svolgere funzioni di indirizzo e supporto nell’attuazione delle misure.

Per la Multiservizi, invece, si prende atto dell’«ottimo lavoro di self cleaning e bonifica» svolto dalla dirigenza, ma il Ministero dell’Interno ha ritenuto di assicurare, anche attraverso il gruppo interforze, un costante monitoraggio dell’attività svolta dalla società per verificare l’adeguatezza delle misure deliberate dall’amministrazione comunale, mirate al ripristino dei principi di legalità e buon andamento.

Il presidente della società, per sei mesi, trasmetterà con cadenza mensile copia dei contratti di lavoro, servizi o forniture di valore pari o superiore ai 10mila euro e della documentazione sulle procedure assunzionali, e verranno poi trasmessi report trimestrali sull’andamento delle iniziative adottate. La misura è disposta per sei mesi, prorogabile per altri sei previo esame del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

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