«Ricordo che dice “vabbè, ma se alla fine c’è un pregiudicato, io lo posso far votare qualcuno che è vicino, che è stato in carcere o altro?”. Io dissi “assolutamente no. Pregiudicati no. Il nome di mia moglie, volantini di mia moglie non possono girare accanto ai pregiudicati, mantieniti… Al limite se c’è una parente, c’è la madre, la sorella sì, ma mantieniti nell’ambito dell’azienda municipalizzata perché a me quello interessa”».
Giacomo Olivieri prende le distanze dai clan, ma conferma la vicinanza agli ambienti dell’Amtab, nella campagna elettorale del 2019. È uno stralcio dell’interrogatorio di 5 ore, svoltosi mercoledì scorso dinanzi al gup Giuseppe De Salvatore, sulle domande dei suoi difensori, gli avvocati Gaetano e Luca Castellaneta.
L’Amtab
Di Amtab l’ex consigliere regionale in carcere dal 26 febbraio 2024 per voto di scambio mafioso parla a lungo, degli incontri, al bar vicino al Comune o all’ingresso di Palazzo di città. «Voglio ribadire questo fatto su Japigia. Perché io parlo qui di Japigia come in altri casi parlo di Carbonara o di Bari vecchia? Perché per noi politici – ha detto, riferendosi ai voti per sua moglie Mari Lorusso – è importante non essere presi in giro e capire da dove arrivano. Cioè se io chiedo che gli ausiliari dell’Amtab, ma soprattutto visto che Lovreglio è di Japigia, Gaetano Bellomo è di Japigia, Vito Lovreglio è di Japigia, Michele De Tullio è di Japigia, abitano tutti insieme, io li devo inchiodare su un riscontro il giorno dopo le votazioni che è 200 voti, 300 voti, 50 voti ci sono stati in quel plesso scolastico. Altrimenti tutti vengono ad aggredire dicendo “I voti te li ho portati io”».
La caccia nelle aziende
La difesa di Olivieri punta a dimostrare che si è trattato di una semplice ricerca di voti, escludendo i rapporti con i clan: «Io dico: questo qua, Tommaso Lovreglio, gli ho detto, io ti vado a perseguitare azienda per azienda, cioè ti vado a contare i peli nelle municipalizzate perché non mi puoi prendere in giro in questo modo. Se non trovo i voti, ti vado a scattare».
La personalità
Si difende Olivieri, cercando di smontare la descrizione fatta dal gip della sua personalità criminale, dà la sua interpretazione dei soliloqui intercettati nell’auto: «Io dico: “tu sai che mio suocero opera, ha operato e salvato la vita al fratello di Savinuccio? Tu sai che io sono un intoccabile, te ne sei dimenticato?”. E successivamente io dico: “al nipote di Savinuccio Parisi, al nipote di Savinuccio? Questo fatto te lo ricordi? Non ci frequentiamo da un po’ di tempo, tu sai che il Questore è venuto a Bari perché è amico mio?”. Questa è l’intercettazione ambientale di una persona che ha finito la campagna elettorale, che sta sotto stress, che dice una marea di sciocchezze, il fratello, la sorella di Savinuccio, il nipote, il Questore di Bari, perché deve incontrare un pregiudicato del quale ha paura».