Non solo 10, ma ben 40 sarebbero i vigili urbani sotto osservazione e a rischio di perdere la qualifica di agente di pubblica sicurezza. La novità arriva proprio nelle stesse ore in cui il prefetto di Bari Francesco Russo potrebbe portare a termine il suo compito, indicato dal ministro Matteo Piantedosi a seguito dello scandalo Codice Interno.
Le prescrizioni
Nelle scorse settimane, il Viminale aveva notificato alla Prefettura un decreto che, dopo un anno di indagine sul Comune di Bari e le sue partecipate, metteva la parola fine al paventato scioglimento del Consiglio, disponendo una serie di prescrizioni a cui adempiere, proprio sulle partecipate Amiu e Multiservizi. Sull’Amtab, già sotto amministrazione giudiziaria da un anno, il ministro aveva ritenuto di non intervenire.
L’Amiu
La situazione più compromessa, emergeva dagli atti, era quella dell’Amiu, che, come scrive il ministro richiamando l’articolo 94 bis del codice antimafia, “dovrà adottare provvedimenti organizzativi di risanamento, al fine di rimuovere e prevenire le anomalie riscontrate”. Il riferimento è, in particolare, alla presenza negli ultimi anni, nelle file del personale di soggetti vicini ai clan malavitosi baresi. Ma non solo: il Gruppo interforze antimafia dovrà passare al setaccio tutte le transazioni societarie, il conferimento di incarichi e ogni atto di amministrazione o gestione non inferiore ai 5mila euro. Al prefetto spetta il compito di nominare una terna di esperti nel settore, che faranno da tutor per tutta la durata del provvedimento.
I vigili
Sotto osservazione del ministro erano inizialmente finiti 11 agenti di polizia municipale, una dei quali è già stata sospesa per tre mesi, mentre per i restanti 10 erano stati condotti accertamenti. Approfondimenti che ora si allargano ad altre 30 persone, per le quali, se accertate vicinanza con i clan malavitosi del territorio barese, potrebbe profilarsi la revoca del titolo di agente di pubblica sicurezza, il ritiro dell’arma e la collocazione in altra mansione.
Sui nomi dei 40 vige il massimo riserbo, e sono in tanti all’interno del Comando a interrogarsi. Del caso sarebbe già stato interessato un sindacato di categoria, come prevede la prassi in questi casi, a tutela dei lavoratori. Nelle prossime ore, dunque, potrebbero arrivare dai Palazzi istituzionali baresi le decisioni che i cittadini attendono da tempo.