«La violenta aggressione avvenuta a Bari, nel quartiere San Girolamo, ai danni di un uomo senza fissa dimora non è solo un episodio di cronaca: è un segnale d’allarme che interpella l’intera comunità». Lo afferma l’arcivescovo della diocesi Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano, in relazione all’episodio denunciato dall’associazione In.Con.Tra.
La notte tra mercoledì e giovedì scorsi, un uomo è stato vittima di percosse e atti di bullismo da parte di quelli che l’associazione definisce «piccoli delinquenti che hanno approfittato del loro gruppo numeroso e della persona sola, indifesa e inerme per “divertirsi a modo loro“». Il clochard, visitato dal personale del pronto soccorso, ha riportato ferite guaribili in 20 giorni.
«Questa aggressione – afferma il vescovo Satriano – mette in evidenza che ai margini delle nostre città vivono persone invisibili, spesso prese di mira da un mondo giovanile a sua volta segnato da fragilità ed esclusione».
E proprio a proposito di fragilità, Satriano sottolinea che «un altro segnale inquietante riguarda l’azzardo celato sotto il velo dello sport». Il riferimento è a Win for Italian Team e l’arcivescovo di Bari-Bitonto si unisce «all’allarme della Caritas e della Consulta nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II: è grave – afferma – che, con iniziative come Win for Italia Team, le politiche governative sfruttino lo spirito olimpico per alimentare il mondo delle scommesse e l’illusione di facili guadagni. Non si può finanziare lo sport, che è fatica, lealtà e vita – evidenzia il vescovo – con pratiche che impoveriscono le famiglie e spingono i più deboli verso l’usura. È una contraddizione che offende la dignità umana e lo stesso spirito olimpico».
Soprattutto nel periodo di Natale, dunque, la sfida più grande è quella che la stessa ricorrenza rivela, conclude monsignor Satriano: «La venuta di Dio, che sceglie la miseria per insegnarci a essere davvero umani».