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Casamassima, protesta sotto l’albero di Natale: sciopero al centro commerciale

Clima teso lo scorso 23 dicembre al Parco Commerciale di Casamassima, dove i dipendenti del punto vendita Primark hanno incrociato le braccia dando vita a uno sciopero con presidio all’esterno del negozio. La protesta, organizzata nell’antivigilia di Natale, nasce da una situazione lavorativa definita «insostenibile» dai sindacati, che denunciano turni gravosi, scarsa attenzione al benessere del personale e un confronto sindacale ritenuto inesistente.

A puntare il dito è la Uiltucs Puglia. Secondo il segretario generale Marco Dell’Anna, l’azienda continuerebbe a disattendere le regole del contratto nazionale, penalizzando soprattutto i lavoratori part time involontari. «Molti dipendenti», spiega il sindacalista, «sono costretti a orari ridotti di 18 o 20 ore settimanali, mentre nello stesso punto vendita vengono impiegati lavoratori interinali con carichi fino a 40 ore».

Una scelta che, secondo il sindacato, alimenta precarietà e disuguaglianze interne. Al centro della contestazione anche una flessibilità giudicata eccessiva, tale da compromettere il recupero psicofisico del personale. Non meno preoccupanti, secondo la Uiltucs, sarebbero le condizioni legate alla salute e alla sicurezza: carenza di dispositivi di protezione individuale, assenza di adeguati supporti ergonomici alle casse e una gestione delle pause definita «vessatoria».

Tra le accuse più gravi, quella di pause cronometrate e della difficoltà, se non dell’impossibilità, di fermarsi anche solo per bere dell’acqua durante il turno di lavoro. Il sindacato annuncia di aver già coinvolto l’Ispettorato del lavoro e lo Spesal per verificare le presunte irregolarità, ma assicura che la mobilitazione non si fermerà. Sullo sfondo, la richiesta di un cambio di rotta che metta al centro la qualità dell’occupazione e il rispetto delle persone.

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