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Carceri, a Bari detenuto appicca fiamme nella sua cella. A Lecce due agenti ferite per evitare suicidio

Giornata movimentata nelle carceri pugliesi. A Bari un detenuto della seconda sezione, dove sono rinchiuse circa 130 persone, ha dato fuoco alle suppellettili e al materasso all'interno della sua cella per poi chiudersi in bagno e sbarrare la porta. A portarlo in salvo sono stati alcuni agenti di polizia penitenziaria in servizio, che hanno anche…
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Giornata movimentata nelle carceri pugliesi. A Bari un detenuto della seconda sezione, dove sono rinchiuse circa 130 persone, ha dato fuoco alle suppellettili e al materasso all’interno della sua cella per poi chiudersi in bagno e sbarrare la porta.

A portarlo in salvo sono stati alcuni agenti di polizia penitenziaria in servizio, che hanno anche messo in sicurezza gli altri detenuti. A riferirlo è il segretario nazionale del Sappe, il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Federico Pilagatti.
Secondo il sindacalista «il dramma è stato evitato grazie al pronto intervento dell’unico addetto della sezione», che ha dato l’allarme e richiamato gli agenti in servizio del turno di notte, una dozzina di unità. Le fiamme sono state spente con due estintori e un idrante. La situazione, riferisce sempre Pilagatti, ha provocato la protesta e la paura degli altri detenuti, messi in sicurezza nell’area all’aperto dove di solito passeggiano. Pilagatti evidenzia le criticità del carcere del capoluogo, legate alla presenza di detenuti con problemi psichiatrici o «appartenenti a pericolosi clan del territorio», dice, in correlazione all’esiguo numero di poliziotti, soprattutto di notte. Per i detenuti con problemi psichiatrici evidenzia la necessità che vengano ospitati in centri adeguati, «ove verrebbero controllati da un punto di vista sanitario». Il carcere di Bari, conclude Pilagatti, potrebbe ospitare non più di 260 detenuti e ne contiene 430, mentre l’organico della polizia penitenziaria è quello tarato su 260 detenuti.
Nel carcere leccese di Borgo San Nicola, invece, due agenti di polizia penitenziaria sono state aggredite nel padiglione femminile. Lo denuncia Antonio Pellegrino, segretario generale Fns Cisl di Lecce.
«Purtroppo accade anche questo ormai, a causa di un ingestibile sovraffollamento e di una insostenibile carenza di personale», rimarca Pellegrino. Alcune agenti per evitare che una detenuta si suicidasse, sono state aggredite e malmenate dalla donna ed hanno riportato ferite. «Si pensi che chi ha causato questi danni fisici non è certo nuova a determinati atteggiamenti e che già altre agenti hanno dovuto subire violenze», conclude il sindacalista.

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