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Capurso, rifiuti edili abbandonati nelle campagne: «Illegalità su illegalità»

Il fenomeno dell’abbandono di rifiuti nelle campagne è tristemente diffuso in tutta la provincia di Bari. Tuttavia, questa volta il sindaco di Capurso, Michele Laricchia, non ne ha potuto più e ha deciso di pubblicare sui social le foto con il dipendente dell’azienda che si occupa dell’igiene urbana, intento a raccogliere quanto abbandonato dall’incivile di…
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Il fenomeno dell’abbandono di rifiuti nelle campagne è tristemente diffuso in tutta la provincia di Bari. Tuttavia, questa volta il sindaco di Capurso, Michele Laricchia, non ne ha potuto più e ha deciso di pubblicare sui social le foto con il dipendente dell’azienda che si occupa dell’igiene urbana, intento a raccogliere quanto abbandonato dall’incivile di turno. «L’operatore ha impegnato il tempo che avrebbe potuto dedicare ad altri servizi di igiene urbana, alla raccolta di rifiuti di ogni genere dalle campagne e dal ciglio stradale di alcune vie di ingresso del nostro paese. Tutto questo a spese della comunità e delle persone per bene che pagano le tasse e fanno correttamente la raccolta differenziata. Ma quando li becchiamo, come è successo a un muratore in pensione che stava scaricando rifiuti edili in una campagna dalle parti del cimitero, posso garantire che non sanno dove nascondere la faccia».

Il problema è radicato nell’indifferenza verso l’ambiente, come spiega ancora il sindaco. «Gli sporcaccioni esistono ed esisteranno sempre, non solo a Capurso. Ma è impensabile che la risposta sia ancora più controllo perché ci vorrebbe un esercito di vigili urbani e una quantità indefinita di telecamere, che non possiamo nemmeno permetterci dal punto di vista economico». Intanto per l’inizio di marzo è prevista l’entrata a regime del centro di raccolta comunale, dove si potranno conferire i rifiuti. La speranza dell’amministrazione è che sia da stimolo per un corretto conferimento anche se non ci si fa illusioni, conclude Laricchia.
«Il problema è culturale. Il muratore abusivo fermato questa volta, e multato come si deve, ha risposto candidamente che non poteva smaltirli legalmente proprio per la natura stessa dei lavori. Lo smaltimento dei rifiuti nelle campagne si intreccia con altre forme di illegalità come il lavoro nero. Coloro che fanno i lavori in casa senza sapere, o facendo finta di non saperlo, dove vengono gettati i rifiuti, sono altrettanto colpevoli».

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