Dodici rinvii a giudizio, un’assoluzione e un proscioglimento. È quanto ha stabilito il gup di Bari Giuseppe Ronzino nel processo nato dall’inchiesta Caporalis, condotta dai carabinieri, che avrebbe svelato un presunto giro di sfruttamento di braccianti nelle campagne della provincia di Bari.
Il finanziere Stefano Topputi, assistito dall’avvocato Nicola Selvaggi, è stato assolto in abbreviato per non aver commesso il fatto. Non luogo a procedere per un’altra persona.
Sono 12, invece, le persone rinviate a giudizio. Si tratta dei due presunti caporali, Maria De Villi e Vito Stefano De Mattia, e dieci titolari di aziende agricole. Il processo a loro carico comincerà il 4 dicembre.
De Villi e De Mattia, stando a quanto ricostruito, avrebbero reclutato braccianti agricoli (italiani e stranieri) con annunci su Facebook e in chat di Whatsapp, destinandoli poi al lavoro nei campi tra Turi, Rutigliano, Acquaviva delle Fonti e Cassano Murge. I lavoratori sarebbero stati pagati in nero e meno di cinque euro l’ora. I fatti risalgono al periodo tra maggio e luglio 2021.
