Attimi di tensione nella sede barese di Arca Puglia, l’Agenzia regionale per la casa e l’abitare del quartiere Libertà dove ieri a è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine a causa di un’aggressione (fortunatamente solo verbale) nei confronti degli operatori addetti agli sportelli. «Durante il ricevimento una signora ha iniziato a inveire contro i nostri dipendenti e poi ha buttato per terra la macchina salvacoda» ha raccontato Piero De Nicolo, presidente di Arca Puglia Centrale. Un episodio spiacevole avvenuto in una sala d’attesa che ospitava altre persone in coda per il proprio turno.
L’aggressione
Stando a quanto riferito, la donna è arrivata agli sportelli pretendendo che venissero effettuati degli interventi di manutenzione all’interno della propria abitazione, occupata però abusivamente. Operazioni richieste già lo scorso aprile. «Abbiamo dovuto chiamare la polizia, che è intervenuta e ha identificato la signora» spiega De Nicolo, annunciando l’intenzione di sporgere querela nei confronti della donna «che abbiamo visto essere tecnicamente un’occupante abusiva».
Dopo essere entrata nell’abitazione, infatti, avrebbe presentato una domanda di sanatoria ancora in fase di valutazione da parte degli uffici comunali. «La legge regionale vigente – sottolinea l’amministratore Arca – prevede che se hai occupato la casa prima del 4 aprile del 2011, puoi sanare l’occupazione abusiva».
Controllando gli archivi, è emerso che la donna è all’interno della casa da 7-8 anni e ha prodotto una domanda di sanatoria, «ma tecnicamente è ancora abusiva perché il Comune di Bari, che concede queste sanatorie, non l’ha ancora fatto. Quindi non sappiamo se ci sarà un parere favorevole o negativo» specifica De Nicolo.
Il problema sicurezza
«Questa è l’ennesima aggressione – racconta ancora – anche se è da un po’ che non accadeva». Un susseguirsi di episodi che hanno costretto i dipendenti dell’Arca correre ai ripari. «Lo scorso anno ci siamo dovuti blindare» ha spiegato l’amministratore unico dell’ente: «Dopo l’ennesimo episodio, in cui aggredirono frontalmente un operatore, abbiamo dovuto installare telecamere e vetri antiproiettile, simili a quelli utilizzati dalle banche». I casi di violenza contro il personale dell’Arca, che sia tratti di addetti agli uffici o ai sopralluoghi, ormai non si contano quasi più, così come anche le relative denunce.