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Cane al guinzaglio e proprietari al volante sulla provinciale nel Barese. Parlano gli animalisti

Il 3 gennaio scorso sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per maltrattamenti nei confronti del loro cane, due uomini di 78 e 57 anni, rispettivamente padre e figlio: il primo residente a Bari, il secondo a Cassano delle Murge. Su di loro il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari, Desirèe Digeronimo, ha aperto…

Il 3 gennaio scorso sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per maltrattamenti nei confronti del loro cane, due uomini di 78 e 57 anni, rispettivamente padre e figlio: il primo residente a Bari, il secondo a Cassano delle Murge.

Su di loro il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari, Desirèe Digeronimo, ha aperto un fascicolo d’inchiesta che per il momento conterebbe solo quella accusa ma che potrebbe arricchirsi anche di altre ipotesi di reato, nel corso dell’indagine affidata agli uomini del comandante Michele Cannito della Polizia locale di Cassano delle Murge.

L’episodio

I due uomini l’altra sera avevano pensato bene di portare a spasso il meticcio di due anni e mezzo circa, utilizzando, però, la propria auto: legato al guinzaglio e a velocità elevata, scorrazzavano lungo la SP 145 che da Cassano conduce alla Foresta Mercadante e quindi ad Altamura, incuranti delle condizioni a cui stavano sottoponendo l’animale. Dopo alcune segnalazioni alla stazione dei carabinieri da parte di residenti in zona, sul posto sono arrivati gli uomini della Polizia locale di Cassano che all’altezza di uno dei tanto borghi extraurbani, “Parco La Vecchia” hanno intercettato l’auto con a bordo i due, riscontrando le gravi condizioni del cane, immediatamente soccorso e condotto in una clinica specializzata convenzionata che ha provveduto alle cure dell’animale.

I veterinari hanno riscontrato sull’animale diverse e profonde escoriazioni alle zampe nonché uno stato generale di malessere. I due, pare non nuovi ad “imprese” del genere, non hanno saputo dare alcuna spiegazione del loro insano gesto che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.
«A cure ultimate – ha spiegato il comandante della Polizia locale Michele Cannito – il cane sarà portato presso il canile comunale “Dog-House” di Cassano, anche perché sprovvisto di microchip, per poi poter essere adottato da qualche famiglia che abbia a cuore il benessere di questa bestiola».

Le parole degli animalisti

Alessandro Florio, animalista e ora custode giudiziario di Rambo (il cane torturato), è intervenuto sull’episodio, descrivendo quanto il cane sia stato “fortunato” nelle ferite riportate perché sarebbe potuto anche morire schiacciato dalle ruote posteriori. «Rambo cerca casa e lanciamo un appello per dargli una nuova vita», conclude Florio.

«Azioni del genere sono inaccettabili e richiedono una risposta legale decisa. L’associazione Animalisti italiani sta valutando di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario contro i responsabili di questa atroce violenza – annuncia Francesca Pantanella, avvocato dell’associazione -. L’obiettivo è che giustizia venga fatta e che questo reato non rimanga impunito».

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