L’”anomalia”, per definirla con lo stesso termine che hanno usato gli addetti ai lavori e i partecipanti, era stata già fatta notare il 3 febbraio, il giorno dell’inizio della Conferenza dei servizi in Città metropolitana sulla Ferlive: la presenza anche di Confindustria (sezione Bari e Bat) ai lavori che decideranno se la discarica s’ha da fare o meno. Questo perché Confindustria, come d’altronde tutto il partenariato economico sociale, esprime osservazioni in quelle materie con impatto finanziario e sociale che rivestono a seconda dei livelli carattere nazionale, regionale, provinciale e comunale mentre questa volta lo ha fatto per una problematica ambientale.
Tutto, come già detto su queste colonne qualche giorno fa, è stato rinviato al 24 marzo, ma il sindacato delle imprese pugliesi guidato da Sergio Fontana ha già fatto capire, persino molto bene, quello che pensa tramite una nota fatta recapitare all’ex Provincia a fine gennaio. Per Confindustria, allora, la convinzione è che con la realizzazione di un nuovo impianto di discarica di rifiuti non pericolosi si possa, in Puglia, arrivare a un miglioramento e un potenziamento del ciclo di gestione dei rifiuti, dato che l’incremento della loro produzione sarebbe in frenata proprio a causa della diminuzione degli impianti di trattamento nella regione. Per gli industriali, allora, la Ferlive sarebbe utile proprio per dare un definitivo impulso alla crescita produttiva dei rifiuti stessi.
Gli ambientalisti, ovviamente, la vedono in maniera opposta. «Non siamo sicuri – fanno sapere dal comitato “Ambiente è vita” – di aver compreso quale interesse pubblico possa esercitare l’ente che rappresenta il mercato e le imprese in un consesso in cui si decide la sostenibilità ambientale di un impianto», mentre “Sinistra italiana”, uno dei tanti movimenti politici che si è interessato della questione discarica fin dalla prima ora, ha preso carta e penna e ha scritto direttamente a Fontana chiedendo di rivedere la posizione.
«Sarebbe opportuno – si legge nella nota – che Confindustria Puglia riveda le proprie osservazioni in merito alla vicenda Ferlive, anche perché in palese conflitto con i buoni propositi di Confindustria nazionale».
«Dovrebbe spiegare, inoltre, prima ai propri organi nazionali e poi alla cittadinanza bitontina, perché sostenere la realizzazione di una ulteriore discarica in cui smaltire rifiuti speciali quando la produzione in Puglia è assolutamente compatibile con le volumetrie residue delle esistenti discariche».