È stata eseguita ieri nel primo pomeriggio l’autopsia sul corpo del piccolo Francesco, il bimbo tarantino di tre anni morto giovedì all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari dopo un disperato trasferimento dal Santissima Annunziata di Taranto.
Secondo quanto trapelato dall’esame autoptico, è stata una meningite fulminante a uccidere il bimbo. Ora si indaga per capire se ci sono stati eventuali ritardi nella diagnosi e nell’intervento da parte del personale medico che si è occupato dello sfortunato bambino. I medici legali ieri hanno riscontrato una grave compromissione degli organi vitali causata dal meningococco.
L’esame è stato eseguito dal medico legale Sara Sablone, incaricata dal pubblico ministero Chiara Giordano, che coordina l’indagine, ancora a carico di ignoti. Hanno partecipato anche Alessandro Dell’Erba, consulente per conto dell’Asl barese e Leonardo Vitale, incaricato dall’avvocato Pasquale Blasi, che ha denunciato i fatti per conto della famiglia del piccolo. L’esito degli esami, le analisi di laboratorio e sopratutto le risposte ai quesiti della procura si conosceranno entro sessanta giorni.
L’inchiesta
Come detto, al momento l’indagine è ancora contro ignoti, un atto dovuto per procedere rapidamente all’esame autoptico e iniziare a far luce sulla morte del bimbo che, come ha chiarito l’Asl ionica, non era vaccinato contro il meningococco, che in Italia non è obbligatorio.
Mercoledì scorso il piccolo è stato portato al Pronto soccorso del Santissima Annunziata nel primo pomeriggio. Aveva le gambe rigide e febbre ed è stato ricoverato in Pediatria. Qualche ora dopo sono comparse delle macchie rosse sulla pelle, sintomo inequivocabile che meningite in stato avanzato.
Col peggioramento delle condizioni del piccolo, i medici hanno deciso di trasferirlo al Giovanni XXIII di Bari dopo averlo intubato. Il piccolo è arrivato nel capoluogo di regione in condizioni disperate ed ogni tentativo dei medici di salvargli la vita si è rivelato vano.