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Bif&st, Everybody calls Redjo miglior film nella sezione Meridiana: tutti i premi

Va al film Everybody calls Redjo (Krejt e thirrin Rexhën) del regista macedone Ibër Deari il premio per il miglior film (intitolato al sociologo Franco Cassano) nella sezione Meridiana del Bif&st 2025. La giuria guidata dallo scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun e composta da Nadine Makram Wassef, Soudade Kaadan, Antonella Gaeta e Roland Sejko ha…

Va al film Everybody calls Redjo (Krejt e thirrin Rexhën) del regista macedone Ibër Deari il premio per il miglior film (intitolato al sociologo Franco Cassano) nella sezione Meridiana del Bif&st 2025.

La giuria guidata dallo scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun e composta da Nadine Makram Wassef, Soudade Kaadan, Antonella Gaeta e Roland Sejko ha premiato il film di Deari “per il taglio intelligente, il rigore della regia, il complesso di attori e per la sceneggiatura sottile e ironica che racconta con maestria una storia di resistenza e di speranza”.

I premi della sezione Meridiana – dedicata ai film in anteprima italiana provenienti dai Paesi del Mediterraneo – della 16esima edizione del Bif&st, diretta da Oscar Iarussi, sono stati assegnati a conclusione della kermesse.

Tra gli altri premi assegnati ci sono quello alla migliore fotografia a Roland Plante per Yunan del regista ucraino Ameer Fakher Eldin “per la potenza dell’immagine, capace di esplorare l’intimità del protagonista in un paesaggio mutevole che ne diventa metafora”; il premio al miglior attore protagonista va a Fabrizio Ferracane per La guerra di Cesare di Sergio Scavio “per la capacità di rendere con soave leggerezza il dramma che investe un uomo che dichiara guerra alla sua sconfitta”; il premio alla migliore attrice protagonista va ad Angeliki Papoulia per Apkantia (Arcadia) di Yorgos Zois “per aver interpretato un ruolo complesso e tragico con misura e profondità”.

Il premio “Conserva” alla migliore regia, infine, va a Gala Garcia per Lo que queda de ti: “Un film – si legge nella motivazione – che si serve di un linguaggio sincero e commovente per raccontarci del lutto e delle sue conseguenze”.

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