Prosegue il muro contro muro tra le forze del centrosinistra, con il Pd che anche durante l’ultima riunione convocata venerdì dal segretario Domenico De Santis, continua a chiedere ai gruppi riuniti nella Convenzione di azzerare tutte le candidature, compresa quella dell’avvocato Michele Laforgia. L’obiettivo del Partito democratico sarebbe, invece, quello di individuare in maniera unitaria un candidato “esterno” a meno dei sei mesi dalla consultazione elettorale. E la risposta de La Giusta Causa non si è fatta attendere. Al termine della riunione di ieri pomeriggio l’associazione ha diffuso una nota in cui viene ribadito il no al ritiro della candidatura di Michele Laforgia a sindaco di Bari.
«Per mantenere l’unità del centrosinistra al suo interno e con i suoi elettori occorre allora sgomberare il campo dalle ipocrisie, dai veti, dai diktat. Siamo pronti a discutere di tutto e con tutti, come abbiamo fatto sempre in questi anni: del passato, degli obiettivi da raggiungere, del futuro della città. Avanzeremo le nostre proposte e chiediamo ai partiti, ai movimenti, alle associazioni politiche e civiche, ai cittadini, di confrontarsi pubblicamente con noi e con Michele Laforgia. Senza pretendere passi indietro, ma facendo, insieme, un passo in avanti. Il nostro metodo unitario è la discussione, non l’obbedienza. Ricordando che ben altri condottieri trovarono, dopo Austerlitz, Waterloo e poi l’esilio».
La discussione nel centrosinistra a Bari rischia di assumere, secondo l’associazione politica, dei toni “surreali”. «Come Napoleone ad Austerlitz, alcuni esponenti del principale partito della maggioranza e di liste civiche, scrutano quotidianamente il campo di battaglia per trovare il modo di isolare, azzerare, congelare, mettere nell’angolo o comunque escludere Michele Laforgia, candidato da alcune forze politiche a Sindaco per il dopo Decaro. – sottolineano ancora dal direttivo de La Giusta Causa – Della destra, nessuno parla più. Il governo della città viene menzionato solo per rivendicarne la guida da parte del proprio partito, come se si trattasse di un affare privato. La politica resta assente ingiustificata. Gli elettori assistono, attoniti, senza capire cosa sta succedendo, e perché».
L’associazione ha infine invocato la necessità di tornare a discutere di programmi e idee per Bari, tralasciando tutte le polemiche sui totonomi che si sono susseguite nelle ultime settimane. «Lo stato delle cose, piaccia o no, è questo. I programmi, le idee, le proposte, vengono evocate in chiave polemica, per deplorare il totonomi, ovvero tutti i nomi e quindi anche quello di Michele Laforgia. Ma di programmi e proposte noi e Laforgia parliamo non da qualche settimana, ma da anni. Non dobbiamo inventarci nulla, ma mettere a frutto il lavoro testimoniato da decine e decine di iniziative pubbliche. Si dovrebbe, semmai, prendere atto che per alcuni lo scopo pare esattamente opposto: sgombrare il campo non solo da un candidato scomodo, e per questo bollato come “divisivo”, ma dalla sua linea politica, per avere mano libera nella prossima gestione della città».
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Di Paolo Ruscitto24 Novembre 2024