«Quella del Consiglio di Stato è una decisione che ci riempie di soddisfazione, sapevamo che eravamo nel giusto, abbiamo accettato ovviamente i rilievi in uno spirito di grande collaborazione». Ad affermarlo è l ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a Bari per una visita alla Fondazione Tatarella. Il riferimento è al via libera sui programmi scolastici per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.
«Il parere favorevole» ha spiegato il ministro, «pone termine a un iter complesso che adesso si trasformerà in un decreto, dal prossimo anno scolastico i nuovi programmi saranno pienamente operativi. È un’occasione di cambiamento importante per la scuola italiana, penso allo studio dell’italiano, ma anche della matematica». Per Valditara, infatti, si tratta di «una autentica rivoluzione culturale che mette fine a decenni di cancel culture, di trascuratezza delle nostre radici e anche della nostra lingua». Alle domande in merito all’introduzione dell’educazione sessuale e affettiva, Valditara ha risposto che «ci sarà l’educazione sessuale in senso biologico, educare la conoscenza delle differenze fra i sessi e degli apparati riproduttivi, la conoscenza dello sviluppo puberale, la conoscenza dei rischi legati alle malattie sessualmente trasmesse. Insomma tutto quello che serve ai giovani per crescere e maturare e anche per avere rapporti sani con l’altro sesso».
«Ci sarà anche l’educazione affettiva – ha poi aggiunto – perché, come già nelle linee guida sull’educazione civica, abbiamo inserito di educare al rispetto, educare alle relazioni e anche educare all’empatia affettiva e relazionale».
Occupazione e proteste
«Per quanto riguarda i docenti abbiamo assunto in questi tre anni più di 156mila precari, un record. Abbiamo rimesso in moto tutti i concorsi dal personale di segreteria, degli insegnanti di religione, oltre che l’inserimento del personale Ata». Valditara ha ricordato che «per la prima volta nella storia scuola italiana abbiamo chiuso due contratti e ci avviamo a chiuderne un terzo con aumenti medi che, se chiudiamo anche il terzo, saranno di 416 euro al mese».
Il ministro dell’Istruzione e del Merito ha poi risposto a chi gli chiedeva di commentare lo sciopero nazionale dell’Unione degli studenti, previsto per domani, e la protesta degli studenti di Bari, in occasione della presentazione del suo libro al Circolo Unione: «Ho un dialogo costante con le consulte studentesche, che sono elettive, cioè rappresentano gli studenti eletti e sono costituite da studenti effettivi. Io voglio dialogare con gli studenti di scuola, non con un trentenne che si spaccia per studente». Valditara ha sottolineato che «le consulte studentesche sono espressione della democrazia».
Intanto alcune decine di studenti delle associazioni Osa, Cambiare Rotta, Uds e Zona Franka sono in presidio davanti al teatro Petruzzelli di Bari dove il ministro sta presentando il suo ultimo lavoro. Fra cori come «Valditara vattene da Bari» e bandire della Palestina i ragazzi contestano il ministro che, dicono, «non può parlare di buonsenso visto che da quando si è insediato questo governo fa riforme che hanno tutt’altro che buon senso». Una ragazza iscritta al quinto anno di liceo linguistico punta il dito contro le riforme «che fanno diminuire gli anni di scuola come per i tecnici professionali e che che negano l’educazione sessuale».
Domani, in occasione dello sciopero nazionale degli studenti, dalle 9 i ragazzi di Uds, Udu e Zona Franka partiranno in corteo da piazza Umberto «per difendere la scuola e l’università pubblica da chi vuole rendere l’istruzione un lusso per pochi, un lusso concesso solo a chi può permetterselo», concludono.











