Circa 4.400 studenti dell’Università di Bari, destinatari di borse di studio, vedranno erogarsi il contributo solo nei primi mesi del 2026. È quanto gli sarebbe stato comunicato dall’Agenzia per il diritto allo studio universitario (Adisu) della Regione Puglia e a denunciarlo sono gli attivisti di “Cambiare rotta Bari” che stamattina si sono incatenati davanti alla sede dell’Adisu per protestare «contro il grave ritardo nell’erogazione delle borse di studio».
Nei giorni scorsi, spiegano, «è arrivata la comunicazione ufficiale che gli studenti idonei non riceveranno la borsa entro il 31 dicembre», mentre «la Regione Puglia dichiara di aver approvato uno stanziamento di 21 milioni di euro a favore dell’Adisu, ma i fondi non sono ancora stati trasferiti, causando ulteriori ritardi. Nel frattempo – proseguono -, migliaia di studenti si trovano ad affrontare difficoltà economiche concrete, dovendo sostenere spese di affitto, trasporti e vita quotidiana senza alcun sostegno».
Per “Cambiare rotta” questa situazione «rischia di peggiorare ulteriormente nei prossimi anni», visto che «nella manovra finanziaria, la ministra Bernini annuncia 250 milioni di euro aggiuntivi per il diritto allo studio, ma questo dato nasconde i pesanti tagli all’università effettuati lo scorso anno. In realtà, la manovra comporta una riduzione di almeno 150 milioni di euro destinati al diritto allo studio e ai servizi essenziali per gli studenti».
Nel frattempo «aumentano le spese militari, – aggiungono – in linea con le scelte politiche del governo e dell’Unione europea. Le priorità restano quindi riarmo e militarizzazione, a discapito di un diritto allo studio realmente garantito».
La richiesta degli studenti è di «un incontro con il direttore dell’Agenzia per il diritto allo studio universitario» e «che venga fissata una data di erogazione di tutte le borse di studio per gli studenti idonei il prima possibile».










