Il rinnovo della collaborazione tra Comune di Bari e Unhcr e il rafforzamento dei servizi per le persone migranti con permesso di soggiorno legato all’asilo, presenti sul territorio, sono gli elementi alla base dello schema di protocollo d’intesa approvato ieri dalla Giunta comunale. Dal Comune spiegano che si tratta di persone «particolarmente bisognose di sostegno all’integrazione, vulnerabili, con storie dolorose alle spalle e spesso non supportate da reti sociali», con importanti difficoltà nell’accesso autonomo ai servizi di integrazione, nell’individuazione di soluzioni abitative e nell’inserimento nel mercato del lavoro.
I progetti
Il capoluogo pugliese, insieme ai Comuni di Milano, Roma, Torino, Napoli, Palermo e Bologna, fa parte di un rete di città nata per facilitare lo scambio di esperienze e conoscenze attraverso un confronto con le istituzioni che si occupano di migranti (prefettura, questura, Asl), con l’obiettivo di individuare soluzioni per consentire l’integrazione e migliorare la qualità degli strumenti di integrazione.
Nel 2022, inoltre, con la sottoscrizione della “Carta per l’integrazione”, Bari si è impegnata a «consolidare i servizi rivolti alle persone rifugiate adottando un approccio one stop-shop» e coinvolgendo le istituzioni del territorio, il terzo settore e il volontariato, «per realizzare percorsi di accompagnamento individualizzato nella risposta ai bisogni e nella valorizzazione delle competenze delle persone rifugiate».
La collaborazione
Nel febbraio 2023, con la firma di un protocollo biennale, è partito il programma di Unhcr “Spazio comune” e Bari è tra le città che ospitano i centri polifunzionali: con l’approvazione delle delibera si intende dunque rinnovare la collaborazione con l’organizzazione internazionale, in modo da rafforzare e ampliare i servizi a sostegno dell’integrazione di persone rifugiate e richiedenti asilo offerti nel Centro polifunzionale comunale “Casa delle Culture”, al quartiere San Paolo, anche disciplinando l’uso degli spazi.
«Questa delibera, di fatto, prende atto dei risultati ottenuti – spiega l’assessora alla Giustizia e al Benessere sociale e ai Diritti civili, Elisabetta Vaccarella – Con l’aiuto di Unhcr e delle altre istituzioni, proveremo ad alzare l’asticella in modo da offrire, fino alla fine del 2025, un sostegno maggiore e più ampio, magari coinvolgendo le persone migranti in processi partecipativi e di auto costruzione finalizzati alla costruzione di una vita e di un futuro più dignitosi».
L’intesa
Attraverso il protocollo il Comune di Bari si impegna, tra le altre cose, a garantire la disponibilità della Casa delle Culture per l’erogazione dei servizi destinati ai titolari di permesso di soggiorno, fornire assistenza diretta con gli sportelli già attivi sul territorio, oltre ai servizi di assistenza sociale e accesso alle misure di welfare comunale e collaborare allo sviluppo dei programmi promossi da Unhcr. L’agenzia Onu per i rifugiati, dal canto suo, oltre a supportare l’amministrazione nelle attività di coordinamento con istituzioni locali e organizzazioni si impegna a garantire un graduale trasferimento di know-how specifico al Comune di Bari e agli operatori di riferimento.
