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Bari, il corpo di Franco Dogna in una pozza di sangue: è caccia all’assassino

Ventisette tracce di sangue sull’asfalto e le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza: ecco gli elementi che potrebbero mettere Procura della Repubblica di Bari e carabinieri della compagnia San Paolo sulle tracce dell’assassino di Franco Dogna, l’uomo trovato morto ieri mattina nella sua casa nel quartiere Santo Spirito di Bari. La scoperta A scoprire il…
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Ventisette tracce di sangue sull’asfalto e le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza: ecco gli elementi che potrebbero mettere Procura della Repubblica di Bari e carabinieri della compagnia San Paolo sulle tracce dell’assassino di Franco Dogna, l’uomo trovato morto ieri mattina nella sua casa nel quartiere Santo Spirito di Bari.

La scoperta

A scoprire il cadavere di Dogna a pancia in giù, riverso in una pozza di sangue, sono stati la sorella e il cognato. Da martedì, infatti, la coppia non riusciva a rintracciare il 63enne (incensurato) e così si è precipitata nella casa in via Torino, nella cosiddetta “marineria” di Santo Spirito, cioè l’area alle spalle della piazza principale del quartiere dove un tempo abitavano i pescatori. I due hanno tentato di entrare nell’appartamento del quale, però, aveva soltanto le chiavi della porta di ingresso ma non anche quelle del cancelletto; perciò hanno chiesto a un vicino di casa di aprire e così sono riusciti a entrare. A quel punto la tragica scoperta: Dogna era steso per terra, a pancia in giù, in una pozza di sangue e con evidenti ferite sul corpo. In una manciata di minuti in via Torino sono arrivati il personale del 118, i carabinieri della compagnia San Paolo e quelli della sezione Investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo, coordinati dalla sostituta procuratrice Carla Spagnuolo.

La scena del delitto

Stando alle prime informazioni, la porta d’ingresso di casa Dogna era chiusa, sebbene non a chiave. All’interno, l’appartamento era in disordine e con alcuni oggetti rovesciati sul pavimento: una circostanza piuttosto strana per il 63enne, descritto come persona estremamente meticolosa.

Le tracce di sangue

Ma a richiamare immediatamente l’attenzione delle forze dell’ordine sono state le 27 tracce di sangue trovate dai carabinieri in una stradina stretta, a pochi passi dall’ingresso dell’abitazione della vittima. A chi apparteneva quel sangue? Secondo gli investigatori le tracce ematiche potrebbero essere del killer e, quindi, risultare determinanti per dargli un volto e un nome. L’ipotesi è che l’assassino si sia recato a casa Dogna e ferito durante una colluttazione con la vittima. Per quanto riguarda l’arma de delitto, invece, le ferite trovare sul corpo del 63enne inducono a ritenere che si tratti di un’arma da punta e da taglio, probabilmente un coltello, che al momento non è stato ancora trovato.

Le telecamere

Una volta sul posto, i carabinieri hanno cominciato ad ascoltare vicini di casa e amici di Dogna nella speranza di ricavare elementi utili alle indagini. Un contributo decisivo potrebbe venire dall’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza pubbliche e private che vigilano non sulla palazzina di via Torino in cui si è consumato il delitto, ma su case e negozi che si trovano nelle vicinanze. La casa della vittima, infatti, si trova nel cuore del quartiere di Santo Spirito, in un’area piena di bar e ristoranti, ma anche di case vacanza e bed and breakfast, che richiamano migliaia di persone durante il periodo estivo; discorso diverso in autunno e in inverno, quando il quartiere si spopola progressivamente fino a diventare spettrale soprattutto nelle strade a ridosso del mare. Le immagini delle telecamere di sorveglianza, dunque, potrebbero aiutare inquirenti e investigatori a ricostruire il percorso seguito dall’assassino, oltre a dargli un volto e un nome.

L’autopsia

Al momento, l’ipotesi più accreditata è che, dopo aver ucciso Dogna, il killer si sia dileguato dirigendosi verso via Napoli che è l’arteria principale di Santo Spirito dalla quale si diramano i collegamenti con la statale 16. Nel frattempo il corpo senza vita di Dogna è stato trasferito nell’obitorio del Policlinico di Bari ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria in vista dell’autopsia che sarà disposta nelle prossime ore.

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