Quattro anni di reclusione per il tentato rapimento di una bambina di cinque anni. Condanna esemplare, decisa ieri dal giudice del tribunale di Bari Antonio Donato Coscia nei confronti del 36enne Giuseppe Lamanuzzi, con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, comparso ieri in aula. L’accusa aveva chiesto 3 anni e mezzo.
I fatti
A fare arrestare e condannare il 36enne è stata la mamma della bimba, protagoniste insieme di quello che il giudice Coscia ha riconosciuto come un tentato rapimento, ignorando il tentativo della legale dell’imputato, di derubricare il reato in tentato furto con strappo. Il giovane, attualmente detenuto a San Severo, aveva dichiarato di aver tentato di rubarle il borsellino. Ma i fatti, avvenuti all’inizio di gennaio, raccontano altre dinamiche, puntualmente ricostruite dalla mamma durante le testimonianze. Quel pomeriggio, mamma e figlia avevano trascorso un po’ di tempo al quartiere San Pasquale: la bimba giocava con il monopattino nel giardino di via Amendola, sotto lo sguardo della mamma, prima di rientrare verso casa dopo aver fatto la spesa. Poi la sosta in un bar e il passaggio in via Michele de Napoli, sempre mano nella mano. Sarebbe stato allora che Lamanuzzi avrebbe tentato di tirarla via da un braccio, desistendo grazie alle urla della mamma che avevano attirato l’attenzione di alcuni passanti, e scappando con una bicicletta rossa. Ad arrestarlo erano stati i carabinieri della stazione di Carrassi.
Il precedente
Secondo la donna, il 20 dicembre 2024 Lamanuzzi sarebbe stato visto dietro una siepe, con i pantaloni abbassati, mentre si masturbava: una circostanza che il 36enne ha categoricamente smentito davanti al gip. Nel telefono di Lamanuzzi, gli investigatori hanno trovato video pornografici, come confermato ieri in aula dal perito nominato dal tribunale. Oltre alla condanna a 4 anni di reclusione, il giudice ha disposto il risarcimento dei danni, quantificati in 7mila euro nei confronti dei genitori della bimba, assistiti dagli avvocati Angelo Loizzi e Giuseppe Mari dello studio FPS.