Sono cinque le persone arrestate dai carabinieri nell’ambito delle indagini sul tentato omicidio di Nicola Vavalle, all’epoca 51enne, avvenuto in zona Cecilia a Modugno il 18 giugno del 2016.
Le accuse a carico degli indagati sono, a vario titolo, di tentato omicidio premeditato in concorso e detenzione e porto illegale in luogo pubblico di un’arma da guerra. Reati aggravati dalle modalità mafiose.
Le indagini, coordinate dalla Dda di Bari e sviluppate in più fasi dal nucleo investigativo dei carabinieri per mezzo di servizi di osservazione, pedinamenti e attività tecniche – e supportate dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia – hanno portato all’arresto dei cinque, tutti ritenuti appartenenti alla compagine del quartiere San Pio del clan Strisciuglio, attivo sul territorio di Bari e provincia. Nel corso delle indagini è stato anche individuato il movente del tentato omicidio.
Stando a quanto emerso, Vavalle – già noto alle forze dell’ordine – stava percorrendo a bordo della sua auto via Caposcardicchio, strada molto frequentata anche per la sua vicinanza con l’ospedale San Paolo, quando sarebbe stato raggiunto da diversi colpi esplosi da un fucile d’assalto Ak47. L’agguato avvenne in pieno giorno.
Dalle indagini è emerso che l’agguato rientrerebbe nelle azioni poste in atto dal clan Strisciuglio per «consolidare il loro ruolo egemonico nel proprio territorio di competenza criminale, ovvero il quartiere San Pio-Enziteto, mediante l’eliminazione fisica della vittima, responsabile, alcune ore prima, dell’aggressione fisica per futili motivi a danno di un fiancheggiatore del clan Strisciuglio», scrivono i carabinieri in una nota.
I provvedimenti di misura cautelare, emessi dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, sono stati eseguiti dai militari del comando provinciale del capoluogo pugliese.









