La Procura di Bari ha chiesto quattro anni e quattro mesi di reclusione per Concetta «Connie» Sciannimanico, funzionaria della Asl Bari arrestata un anno fa nell’inchiesta della Guardia di Finanza su presunte tangenti legate agli appalti pubblici. La richiesta arriva nel processo con rito abbreviato, senza attenuanti generiche: alla donna sono contestate associazione per delinquere e corruzione insieme ad altri dirigenti e imprenditori.
Due anni e otto mesi, invece, la pena chiesta per un imprenditore coinvolto nella vicenda, Giuseppe Rucci, anche lui giudicato con l’abbreviato. L’indagine, che nel novembre 2024 portò a dieci arresti, avrebbe delineato un sistema radicato di corruttele dentro la Asl, fatto di favoritismi, collusioni e «mercificazioni seriali della funzione pubblica».
In cambio degli appalti, fra cui quelli per il reparto detenuti dell’ospedale San Paolo e per la Casa della salute di Giovinazzo, sarebbero stati versati denaro, borse di lusso e ristrutturazioni domestiche. A casa della Sciannimanico i finanzieri trovarono 22.700 euro e 17 borse griffate.