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Bari, studenti pestati e rapinati con la pistola a Parco 2 Giugno: indagati tre 20enni baresi, due minori in comunità

Pistola in pugno, volti coperti da bandanas e una violenza cieca scatenata contro coetanei inermi. Si chiude il cerchio giudiziario sulla brutale rapina avvenuta la notte del 30 maggio 2024 a ridosso di Parco 2 Giugno, nel quartiere Carrassi. I cinque presunti responsabili sono stati tutti identificati: si tratta di tre giovani baresi (di 20,…
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Pistola in pugno, volti coperti da bandanas e una violenza cieca scatenata contro coetanei inermi. Si chiude il cerchio giudiziario sulla brutale rapina avvenuta la notte del 30 maggio 2024 a ridosso di Parco 2 Giugno, nel quartiere Carrassi.

I cinque presunti responsabili sono stati tutti identificati: si tratta di tre giovani baresi (di 20, 21 e 24 anni) e due ragazzi che all’epoca dei fatti erano 17enni. Tutti incensurati, insospettabili fino a quella notte di follia. Per i tre maggiorenni la Procura di Bari ha chiuso le indagini preliminari, contestando i reati di concorso in rapina e lesioni. Percorso diverso per i due minorenni: difesi dagli avvocati Daniela Castelluzzo e Michele Pizzolorusso, sono stati ammessi dai giudici minorili all’istituto della “messa alla prova” per un periodo di 18 mesi.

L’agguato e il pestaggio

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, basata sulla denuncia delle vittime, l’aggressione scattò intorno all’1.45. Nel mirino del branco finirono tre studenti universitari fuori sede, originari di Foggia, sorpresi alle spalle mentre camminavano in strada. La dinamica fu spietata: i cinque accerchiarono le vittime, iniziando a spintonarle per poi passare a calci e pugni. Uno degli studenti fu scaraventato a terra, mentre un altro venne colpito alla testa con il calcio della pistola impugnata da uno dei rapinatori per vincere ogni resistenza. Il bottino: cellulari, portafogli ed effetti personali.

La scorribanda non finì con l’aggressione. Subito dopo il colpo, il gruppo utilizzò le carte di credito appena rubate per prelevare denaro all’interno di una sala giochi cittadina. Non solo: circa mezz’ora dopo, a qualche isolato di distanza, uno dei componenti della stessa banda, sempre armato, tentò di rapinare due ragazze ferme in auto. Solo le urla disperate delle donne misero in fuga il malvivente, evitando il peggio.

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