“Scuole e università, il futuro è oggi“. È quanto si legge sullo striscione che apre il corteo degli studenti baresi che, stamattina, hanno sfilato per le strade del capoluogo pugliese. Due i presidi – organizzati dalle associazioni Unione degli universitari (Udu), Unione degli studenti (Uds) e Zona Franka – tra piazza Umberto e piazza Prefettura.
«Vogliono rendere scuola e università pubblica un lusso per pochi, a suon di tagli ai finanziamenti e manovre che tolgono spazio a noi studenti», affermano i rappresentanti delle associazioni che hanno organizzato la protesta contro il Governo e il ministro Valditara.
Tra le questioni al centro della protesta ci sono la didattica e la valutazione, il diritto allo studio, le carenze nell’edilizia scolastica, la necessità di una maggiore rappresentanza studentesca, e i temi legati a transfemminismo e benessere psicologico.
Gli studenti hanno scandito slogan incisivi come «Più aule e non più bombe», richiamando un’invocazione molto ricorrente nelle ultime settimane.
Sahar Locaputo, coordinatrice dell’Unione degli universitari di Bari, ha sottolineato la funzione sociale della formazione pubblica: «Scuole e università pubbliche devono tornare ad essere un presidio di inclusione ed emancipazione socioeconomica, rappresentando degli spazi in cui la formazione funga da presupposto allo sviluppo del pensiero critico e non sia asservita all’ideologia conservatrice che ci vuole rendere cittadini passivi e ubbidienti».
Oltre alla critica alle politiche nazionali, i manifestanti hanno avanzato richieste specifiche alle istituzioni locali. «Vogliamo che il Comune e la Città metropolitana si impegnino a garantire l’accesso gratuito alla cultura e ai trasporti. Vogliamo che le scuole della nostra città siano sicure e aperte tutti i pomeriggi affinché tornino ad essere presidi di libertà e giustizia lì dove libertà e giustizia non trovano spazio alcuno. Vogliamo che alle Università della nostra città venga riconosciuto un ruolo fondamentale nel tracciare le linee di sviluppo che interesseranno la nostra città», conclude Gennaro Cifarelli, coordinatore di Zona Franka.
