Minacce, violenza e una pistola impugnata per intimidire tre studenti universitari: si è conclusa l’indagine della Procura della Repubblica di Bari sulla rapina avvenuta nella zona di «Parco 2 Giugno», il 30 maggio 2024.
A distanza di circa un anno e mezzo dai fatti, gli inquirenti hanno chiuso il fascicolo che vede coinvolti cinque giovanissimi baresi, ritenuti responsabili di una brutale aggressione ai danni di tre studenti foggiani.
Secondo quanto ricostruito dall’accusa, il gruppo sarebbe entrato in azione in serata con i volti coperti da bandane. Le vittime, tutte di 24 anni, sarebbero state sorprese alle spalle, accerchiate e poi colpite con pugni e calci. Uno dei tre giovani sarebbe stato spinto violentemente a terra, mentre gli altri cercavano di difendersi dall’assalto. In quei momenti concitati, uno degli aggressori avrebbe estratto una pistola, utilizzandola per minacciare i ragazzi e costringerli a consegnare telefoni cellulari, portafogli ed effetti personali.
Nelle denunce presentate successivamente, gli studenti hanno raccontato di essere stati colpiti ripetutamente e di aver vissuto attimi di forte paura. Una delle vittime avrebbe anche riportato un colpo alla testa con il calcio dell’arma, dettaglio che ha contribuito a delineare la gravità dell’episodio contestato.
Tra gli oggetti sottratti figurano anche alcune carte di credito che, secondo l’impianto accusatorio, sarebbero state utilizzate poco dopo per effettuare prelievi di denaro all’interno di una sala giochi della città. Un elemento che ha permesso agli investigatori di rafforzare il collegamento tra i presunti autori e la rapina.
Per i tre maggiorenni indicati con le iniziali M. G. (20 anni), P. G. (21) e A. F. L. (24), la Procura contesta i reati di concorso in rapina e lesioni. Diversa la posizione degli altri due componenti del gruppo, oggi 18enni ma minorenni all’epoca dei fatti, che sono stati ammessi dal tribunale per i minorenni alla messa alla prova per un periodo di 18 mesi.
Le indagini fanno inoltre riferimento a un ulteriore episodio avvenuto nella stessa serata: uno dei cinque, sempre armato di pistola, avrebbe tentato di rapinare due ragazze ferme in auto. Il colpo non sarebbe stato portato a termine a causa delle urla delle giovani, che avrebbero messo in fuga l’aggressore. Con la chiusura delle indagini da parte della Procura di Bari, la vicenda si avvia ora verso le successive fasi giudiziarie, riportando l’attenzione sul tema della sicurezza nelle aree pubbliche più frequentate dai giovani.










