Categorie
Attualità Bari

Bari, sovraffollato anche il carcere minorile. E il Ministero vuole ridurre gli spazi

Se la casa circondariale di Bari piange, l’Ipm “Fornelli”, non ride. L’emergenza agenti nelle carceri pugliesi, contraltare del sovraffollamento di detenuti, non risparmia nemmeno il minorile. Dove, peraltro, è in corso una ricognizione ministeriale per rivedere, al ribasso, le metrature stabilite nel 2013 dalla sentenza Torregiani.

La capienza

Undici anni fa, la Corte europea dei diritti dell’uomo condannò lo Stato italiano per la violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani (CEDU). Il caso riguardava trattamenti inumani o degradanti subiti dai ricorrenti, 7 persone detenute per molti mesi nelle carceri di Busto Arsizio e di Piacenza, in celle triple e con meno di quattro metri quadrati a testa a disposizione. Nasce allora l’articolo 35 dell’ordinamento penitenziario, che stabilisce le metrature a disposizione dei detenuti, sotto le quali non è consentito andare. In caso di violazione, il risarcimento può essere di due tipologie: o economico oppure con “una riduzione della pena detentiva ancora da espiare pari, nella durata, a un giorno per ogni dieci durante il quale il richiedente ha subito il pregiudizio”.

I cambiamenti

Nelle ultime settimane, però, il ministero ha proposto di rivedere quelle metrature, probabilmente per fare fronte all’aumento esponenziale di detenuti minorenni, in buona parte minori non accompagnati. La proposta è all’attenzione anche dei sindacati di polizia penitenziaria, ma intanto, al netto di una decisione ancora non raggiunta, all’istituto minorile Fornelli sono arrivati altri tre giovani detenuti, da altre strutture del Paese, portando così l’originaria capienza di 35 a 38. Che rappresenta, guarda caso, quel 10 per cento di cui si parla nelle stanze romane. Singolare appare, peraltro, che l’esame delle metrature venga fatto sulla base della superficie calpestabile, che non tiene conto degli ostacoli: in sostanza, se c’è una finestra che si apre, un armadio, la porta del bagno, in quegli spazi non si possono piazzare delle brande.

La polizia penitenziaria

Irrisolto, anche al Fornelli, il problema della carenza di guardie carcerarie in servizio: l’organico previsto, su carta, dal capo del dipartimento, è di 50 unità. Al momento, ce ne sono solo una ventina. Un numero anche questo variabile, che risente di pensionamenti, malattie, trasferimenti, distacchi. Le stesse malattie che a volte si protraggono per mesi, a causa dell’esubero di lavoro della commissione medica ospedaliera (competente per Puglia, Basilicata e Campania), deputata a certificare il rientro al lavoro. Commissione che non dipende dalla Asl barese, come erroneamente riportato nel precedente articolo sul tema, ma dai vertici militari.

Quanto al minorile, a conclusione del 184esimo corso, a febbraio, ne dovrebbero arrivare 9 (6 maschi e 3 femmine) ma anche in questo caso non è scontato che scelgano come sede proprio Bari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version