Gli azionisti della ex Banca popolare di Bari sono tornati in piazza per chiedere i ristori dopo il fallimento dell’istituto di credito. Circa cento persone, secondo gli organizzatori del presidio, hanno manifestato davanti alla Prefettura del capoluogo pugliese, mentre una delegazione è stata ricevuta dal prefetto, Francesco Russo.
I presidenti delle associazioni dei soci della ex BpB, Giuseppe Carrieri e Saverio Daddario, spiegano che le richieste sono state due: «Costituire un tavolo politico-istituzionale con tutti i parlamentari baresi per coinvolgerli direttamente nella questione ristori» e inviare «una nota formale al ministero dell’Economia per conoscere le motivazioni del parere sfavorevole dato all’emendamento alla Finanziaria depositato in favore dei soci della Popolare di Bari e del parere favorevole dato invece a un analogo emendamento formulato per consentire ulteriori ristori economici ai soci delle banche venete».
I due presidenti si dicono «molto amareggiati» per quanto accaduto, «l’emendamento alla Finanziaria a firma dei senatori Paganella e Marti presentato a favore dei soci ex Bbp – dicono – ha ricevuto parere sfavorevole dal Mef ed è stato di fatto respinto». Si tratta, aggiungono, di una «inaccettabile disparità di trattamento tra risparmiatori italiani, che fa ancora più male perché dimentica i soci di una banca del Sud, che incolpevolmente hanno perso gran parte dei loro risparmi». La richiesta al prefetto è stata, dunque, di «sapere il perché di questa inaccettabile difformità e di costituire un tavolo con tutti i parlamentari baresi».













