Sono complessivamente 200 gli infermieri di processo che operano in tutti i pronto soccorso dell’Asl Bari. Indossano una polo bianca con una scritta sulla schiena che indica la loro funzione: hanno il compito di facilitare la comunicazione tra il personale sanitario e i familiari dei pazienti.
Si tratta di una figura fondamentale anche per la sicurezza dei colleghi perché, tra i compiti a cui devono assolvere, ci sono l’ottimizzazione dei tempi d’attesa e la riduzione delle tensioni.
Avere operatori formati nel gestire anche situazioni complesse, sottolinea il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, «è un fattore fondamentale perché possano svolgere il loro lavoro in maniera più efficace, sia in quanto riteniamo che informare correttamente le persone, pazienti o parenti che siano, le aiuta ad affrontare serenamente l’accesso in pronto soccorso e i necessari tempi di permanenza».
Gli infermieri di processo sono stati formati per migliorare il processo informativo e prevenire atti di violenza contro gli operatori sanitari e sociosanitari.
«Parlare con le persone in attesa e anche saperle ascoltare – sottolinea il direttore generale dell’Asl Bari, Luigi Fruscio – è utilissimo per gestire un momento così delicato perché riguarda la salute di un congiunto o di una persona cara: fornire informazioni tempestive e corrette è anch’esso un atto di cura che, in più, restituisce valore alla dimensione umana del dialogo».